California in prima linea contro Trump: il Governatore Newsom pronto a difendere i diritti dello Stato
Il governatore della California ha convocato una sessione legislativa straordinaria, annunciando l’intenzione di “blindare” le politiche dello Stato
Dopo il recente ritorno alla Casa Bianca di Trump, la California si prepara a resistere ai possibili cambiamenti politici che potrebbero influenzare le sue leggi progressiste. Il governatore della California ha convocato una sessione legislativa straordinaria, annunciando l’intenzione di “blindare” le politiche dello Stato contro le possibili sfide legali di un’amministrazione Trump 2.0.
“La libertà che difendiamo in California è minacciata,” ha dichiarato Newsom, che ha più volte espresso ambizioni nazionali. Questa mossa, arrivata pochi giorni dopo la vittoria di Trump nelle elezioni, riaccende quella resistenza alle politiche conservatrici iniziata già durante la prima amministrazione dell’ex presidente. Newsom ha chiesto al legislatore di incontrarsi in dicembre, proponendo più fondi per l’ufficio del procuratore generale, destinati a contrastare le nuove politiche federali, sebbene non abbia fornito dettagli specifici.
Rob Bonta, procuratore generale della California, ha sottolineato che il suo ufficio ha trascorso l’ultimo anno rivedendo le oltre 120 cause legali depositate contro Trump nel suo primo mandato. “In California abbiamo respinto le sue idee e la sua agenda”, ha dichiarato Bonta, aggiungendo che l’ufficio collabora con altri procuratori generali democratici per prepararsi a nuove battaglie legali. Uno degli obiettivi principali sarà la difesa dei diritti delle minoranze, l’ambiente, l’immigrazione e la sicurezza sociale.
Anche in altri stati democratici come New York e Massachusetts, i governatori e i procuratori generali si stanno organizzando per proteggere settori chiave, come i diritti civili, la sicurezza delle armi e la giustizia ambientale, da eventuali attacchi dell’amministrazione Trump.
Newsom criticato dagli ambienti politici della California: “Solo un trucco politico”
La risposta al piano di Newsom, tuttavia, non è stata positiva in tutti gli ambienti politici della California. Alcuni leader repubblicani statali hanno criticato l’iniziativa come un “trucco politico senza vergogna”, suggerendo che si tratti di una manovra per attirare attenzione piuttosto che di una reale preoccupazione per i diritti dei californiani. L’assemblea repubblicana ha espresso scetticismo sul fatto che il Governatore stia veramente ascoltando le preoccupazioni dei suoi cittadini, sottolineando la sua opposizione alla Proposition 36, una misura che aumenta le pene per furti e crimini legati alla droga, approvata con una larga maggioranza.
Ma per Newsom, la questione va oltre la politica interna dello Stato: ha ribadito il suo impegno a difendere i diritti dei californiani e a garantire che lo stato rimanga una “roccaforte di libertà”. Dalla protezione dei diritti riproduttivi alla promozione di un’economia verde, la California si è posizionata come un baluardo contro le politiche federali che potrebbero mettere in discussione conquiste sociali e ambientali.
Il contrasto con Trump si preannuncia tesissimo
La battaglia con Trump si preannuncia accesa. L’ex presidente ha già promesso di portare avanti un piano di deportazioni di massa e di inasprire le misure contro l’immigrazione. Durante il suo primo mandato, Trump aveva già criticato duramente la California, descrivendola come un simbolo dei problemi del Paese, tra cui l’immigrazione irregolare e la questione dei senzatetto.
Newsom, dal canto suo, ha già promosso leggi per rendere la California uno “stato rifugio” per chi cerca assistenza sanitaria e servizi, senza discriminazioni basate sullo status di immigrazione, e ha stabilito che dal 2035 tutti i nuovi veicoli venduti in California dovranno essere a emissioni zero. Il governatore ha assicurato che, anche di fronte a una nuova presidenza Trump, il suo Stato non arretrerà sui diritti conquistati.
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