Politiche

CO2, il nuovo piano della Cina per abbattere le emissioni di gas serra potrebbe non bastare

A pochi giorni dall’inizio della Cop26, la Cina ha annunciato un nuovo piano nazionale per abbattere le emissioni di CO2. Tuttavia il piano, atteso a lungo, non convince: i miglioramenti introdotti, rispetto agli obiettivi climatici già annunciati, sono insufficienti. E ricordiamoci che la Cina è il Paese che emette di più al Mondo.

Da un rapporto di maggio 2021 realizzato dal Rhodium Group, nel 2019 le emissioni globali di gas serra hanno raggiunto 52 gigatonnellate di CO2 equivalente, con un aumento dell’11,4% rispetto al passato decennio. La Cina, da sola, ha contribuito per oltre il 27% delle emissioni globali totali, superando di gran lunga gli Stati Uniti, che hanno contribuito per l’11% del totale globale.

Cina, nel 2019 le emissioni di gas serra hanno superato quelle di tutti i Paesi OCSE

Nel periodo 1850-2021 al primo posto per emissioni complessive restano gli Stati Uniti con un totale di 509GtCO2, responsabile di 0,2°C del riscaldamento globale.

Nel 2020 in Cina l’energia è derivata per l’87% da combustibili fossili, per il 60% dal carbone, per il 20% da olio e per l’8% dai gas naturali. La Cina, tra l’altro, è il principale produttore e utilizzatore di carbone: ne usa più del 50% delle provviste mondiali.

Per raggiungere le emissioni zero secondo l’IEA entro il 2050 il 90% dell’energia globale dovrà provenire da fonti rinnovabili, di cui quasi il 70% dovrà provenire dal solare e dall’eolico.

Secondo il nuovo piano, la Cina intende avere un picco delle emissioni entro il 2030, con una riduzione del fattore di emissione dell’economia di oltre il 65%. La percentuale target dell’uso di energia proveniente da combustibili non fossili è stata aumentata al 25% (rispetto al 20%), ed è stato aumentato significativamente l’obiettivo di riforestazione, da 4.5 miliardi a 6 miliardi di metri cubi. Inoltre, nel nuovo documento è stato inserito il contributo dell’energia eolica e solare, che si attesterà a 1,200GW entro il 2030.

Ma secondo gli analisti questi piccoli passi in avanti non permettono di frenare il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5 gradi. «Se la Cina non dovesse riuscire nel processo di decarbonizzazione non saremmo in grado di contrastare la crisi climatica» ha commentato alla BBC David Tyfield, del Lancaster Environment Centre. La Cina infatti ha un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica e tutte le speranze sono ora riposte nel G20 e nella Cop26.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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