Hong Kong all’avanguardia per l’allerta delle frane
Hong Kong, città costruita su molte colline e caratterizzata da una popolazione densa, sta sviluppando misure sempre più avanzate per proteggere i suoi abitanti dal rischio delle frane, un problema aggravato dai cambiamenti climatici. Negli ultimi decenni il governo ha investito in una tecnologia innovativa per la gestione del rischio, riducendo notevolmente le morti legate a frane grazie a un sistema di allerta che avverte la popolazione durante le piogge intense, invitandola a prendere misure precauzionali.
Il 18 giugno 1972, uno dei peggiori disastri franosi colpì il quartiere di Sau Mau Ping, causando 71 morti. La tragedia fu uno shock per Hong Kong, segnando un punto di svolta nelle politiche di gestione del rischio. Negli anni successivi, fu istituito l’Ufficio di Ingegneria Geotecnica (GEO), che da allora ha introdotto un sistema di allerta tra i più avanzati al mondo, capace di prevedere e prevenire danni durante eventi climatici estremi.
Durante gli anni ‘70, quando la popolazione di Hong Kong crebbe rapidamente, molte abitazioni erano costruite in modo precario su pendii scoscesi, incrementando il rischio di frane. Fu allora che il GEO iniziò a monitorare in modo costante le zone a rischio, elaborando un sistema di allerta per attivarsi durante le piogge torrenziali. Dalla sua implementazione nel 1977, Hong Kong ha visto un calo significativo delle vittime dovute a frane, con l’ultimo decesso riportato nel 2008.
Oggi, la città si prepara ad affrontare nuove sfide legate ai cambiamenti climatici, che aumentano l’intensità delle precipitazioni e, di conseguenza, il rischio di smottamenti del terreno. Gli ingegneri locali stanno sviluppando un nuovo sistema di allerta precoce che, grazie all’intelligenza artificiale, offrirà previsioni più dettagliate e aumenterà il tempo di preavviso da tre a sei ore, permettendo agli abitanti di prendere misure di sicurezza.
La frana è un evento geologico comune che può essere scatenato da piogge abbondanti, terremoti o attività umane. A Hong Kong, la combinazione tra terreno collinare e urbanizzazione ha reso necessario un sistema di protezione affidabile. Grazie a un network di pluviometri automatici, il GEO analizza in tempo reale la quantità di pioggia, integrandola con dati storici, per prevedere la possibilità di frane. La sua capacità di combinare dati meteorologici e storici ha permesso a Hong Kong di stabilire soglie oltre le quali il rischio diventa più elevato.
Oltre a questo sistema, il GEO ha creato l’indice di potenziale frana, introdotto nel 2005, che stima il rischio di frane dopo grandi piogge, temporali o tempeste tropicali, considerando l’intensità della pioggia e la posizione delle pendenze. Questo sistema, semplice ma efficace, ha portato a ridurre notevolmente il rischio di incidenti gravi e a salvare numerose vite.
Mentre la maggior parte delle frane oggi provoca danni minori, gli esperti sottolineano che le piogge sempre più intense legate al cambiamento climatico potrebbero causare danni enormi se colpissero aree centrali della città. Alcuni scienziati locali lavorano a un nuovo sistema di allerta che, dal 2025, consentirà di prevedere in modo ancora più accurato le zone maggiormente a rischio, riducendo così ulteriormente il pericolo per la popolazione.
Hong Kong condivide i suoi progressi con altre nazioni vulnerabili alle frane, in particolare con Paesi caratterizzati da rilievi montuosi. Sebbene molte città nei paesi in via di sviluppo non possano permettersi tecnologie avanzate, alcuni esperti ritengono che anche semplici sistemi di monitoraggio basati sulla comunità possano salvare delle vite umane, come dimostrato in altre aree geograficamente a rischio.
L’approccio di Hong Kong alle frane ha reso la città un modello per la sicurezza ambientale. Anche se il rischio di una frana non può essere eliminato del tutto, le misure adottate finora hanno notevolmente ridotto l’insicurezza degli abitanti.
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