G7 Ambiente: un passo avanti nella salvaguardia delle biodiversità
Approvata dai Ministri la "Carta di Metz sulla biodiversità". Si lavora a un progetto mondiale che protegga flora e fauna
Un punto fermo. È quello raggiunto nel corso del G7 dei ministri dell’Ambiente, tenutosi nei giorni scorsi nella città francese di Metz. Tale punto fermo è costituto dalla firma della “Carta di Metz sulla biodiversità”. Un importante documento che, tra i firmatari, annovera anche il ministro statunitense Andrew Wheeler. I media locali fanno sapere che, tuttavia, la Carta reca un punto nel quale sono inserite anche alcune righe nelle quali viene ribadita l’intenzione degli Usa di ritirarsi dall’Accordo di Parigi sul clima.
La “Carta di Metz sulla biodiversità” è rappresentata da un documento di 12 pagine, nelle quali le parti firmatarie si impegnano ad “accelerare e intensificare i loro sforzi per mettere fine alla perdita di biodiversità, incoraggiare l’impegno di altri attori, sostenere l’elaborazione e la messa in opera di un quadro mondiale post-2020 per la biodiversità”.
Il tema della biodiversità, d’altra parte, è particolarmente scottante. Secondo un rapporto Onu, nel breve termine molte specie animali e vegetali non riusciranno a sopravvivere. Parliamo di milioni di piante e animali destinati a scomparire dalla faccia della Terra e dagli Oceani nel giro di pochi anni. La Piattaforma intergovernativa scientifico-politica sulla biodiversità e gli ecosistemi (Ipbes), l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa delle biodiversità e che per una settimana si è riunito a Parigi, porta dati realmente scioccanti. “La salute degli ecosistemi di cui dipendiamo, così come di tutte le altre specie, si sta deteriorando più velocemente che mai”- ha affermato Robert Watson, presidente dell’Ipbes, al termine dei lavori in corso dal 29 aprile presso la Casa dell’Unesco a Parigi. In Europa le specie più colpite sono l’allodola –(meno della metà negli ultimi 40 anni), la piccola farfalla blu ( in calo del 38% dagli anni ’70 ), mentre un terzo delle api ed insetti risulta a rischio estinzione. E poi ci sono gli scoiattoli rossi, i pipistrelli e i ricci, tutti seriamente minacciati. In base a questi dati, numerosi scienziati sostengono che la Terra è all’inizio della sesta estinzione di massa della sua storia: la prima attribuita all’uomo e alle sue attività. “Stiamo erodendo i pilastri stessi delle nostre economie, i nostri mezzi di sostentamento, la sicurezza alimentare, la salute e la qualità di vita del mondo intero– prosegue Watson, dicendo anche che “non è troppo tardi per agire, ma solo se cominciamo da subito e a tutti i livelli, da quello locale a quello mondiale”.
Ecco spiegata l’importanza della Carta di Metz. “La perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi- affermano all’unisono i firmatari della Carta- sono dovuti ad attività umane non durevoli, costituendo allo stesso tempo un problema ambientale e uno socio-economico che colpiscono il benessere umano”.
Il ministro francese della Transizione ecologica, Francois De Rugy, afferma che “la Carta di Metz sulla biodiversità permette di dare una prima risposta concreta e rapida alla pubblicazione del rapporto dell’Ipbes (…). Siamo arrivati a un comunicato comune – aggiunge -. C‘è una differenza di approccio con i nostri amici americani sul clima, ma io li ringrazio di aver accettato di lavorare con noi. C’è soltanto un paragrafo particolare per gli Stati Uniti“. E si arriva al paragrafo 26 della Carta, secondo il quale “gli Stati Uniti ribadiscono la loro intenzione di ritirarsi dall’Accordo di Parigi e riaffermano la loro ferma volontà di promuovere la crescita economica, la sicurezza e l’accesso energetico e la protezione dell’ambiente“. Da parte loro, gli Usa “riaffermano il loro impegno a riesaminare l’insieme dei modelli che riflettono al meglio lo stato attuale delle scienza del clima, per chiarire le loro decisioni politiche“. Uno scenario che resta dunque, per ora, aperto.