Scoperta in Australia una nuova barriera corallina alta mezzo chilometro
Il merito va ai ricercatori della James Cook University. Il tratto rinvenuto potrebbe avere un'età di circa 20 milioni di anni
La Grande Barriera Corallina non finisce mai di stupire. Al largo delle coste del Queensland, un gruppo di scienziati ha fatto una scoperta in grado di riaccendere la speranza sulla possibilità di salvaguardare le biodiversità e i più preziosi ecosistemi del mondo. Il merito va al team di ricercatori della James Cook University. Grazie a loro è stata scoperta in Australia una nuova barriera corallina alta mezzo chilometro. Parliamo di un’altezza maggiore di quella della Torre Eiffel e dell’Empire State Building. Un chilometro e mezzo la sua larghezza, con una profondità minima di 40 metri. Numeri da capogiro, se pensiamo che al suo interno sono sicuramente custodite specie rarissime di piante, alghe, pesci e innumerevoli altri organismi viventi marini. Per ritrovare, nel passato, una scoperta del genere dobbiamo fare un balzo indietro di ben 120 anni. Il tratto corallino attualmente rinvenuto rappresenta una parte distaccata della Grande Barriera Corallina. Un dato eccezionale, se pensiamo che negli ultimi 25 anni la Grande Barriera ha perduto più della metà dei suoi coralli. Un’ecatombe ambientale che aveva destato allarme in tutta la comunità scientifica mondiale. Secondo gli scienziati, il tratto scoperto lo scorso 20 ottobre potrebbe avere un’età di circa 20 milioni di anni. Proprio in questi giorni i ricercatori ne stanno analizzando i campioni prelavati a scopo di studio.
Scoperta in Australia una nuova barriera corallina alta mezzo chilometro. Il ritrovamento è stato possibile grazie al lavoro dei robot sottomarini del team scientifico della James Cook University
A individuare la nuova barriera è stato il lavoro dei robot sottomarini del team scientifico coordinato da Robin Beaman della James Cook University. In particolare, durante le operazioni di mappatura subacquee nella parte settentrionale della Grande Barriera, il 25 ottobre scorso il robot “SuBastian” ha trasmesso le immagini in live streaming della scoperta. Ottime le notizie che trapelano dal lavoro in corso dei biologi. Pare infatti che la parte più superficiale di questa barriera corallina custodisca un ecosistema marino dalle caratteristiche uniche. Ci troviamo di fronte a “una fiorente comunità di coralli- afferma il capo del team, Beaman-. Abbiamo trovato anche molti pesci e una ricca popolazione di squali. Siamo sorpresi ed euforici per quello questa scoperta. Non solo mappare in 3D la barriera corallina in dettaglio, ma anche vedere visivamente la scoperta di una nuova barriera con SuBastian è stato incredibile”. La Grande Barriera, dal 1981, è patrimonio Unesco. Ma, oltre alla perdita di oltre il 50% dei suoi coralli avvenuta nell’ultimo quarto di secolo, la Grande Barriera nel 2016 ha registrato un preoccupante fenomeno di sbiancamento. La nuova scoperta infonde dunque grandi speranze. Anche perché, come dicono gli scienziati, “potremmo anche scoprire nuove specie”.