Sentenza storica per la corte d’Appello britannica che, giovedì 27 febbraio, ha fermato il progetto per la costruzione di una terza pista d’atterraggio all’aeroporto britannico di Heathrow. La Corte d’Appello ha giudicato il progetto incompatibile con gli impegni presi con l’Accordo di Parigi: l’aumento dei voli in uno degli aeroporti più ad alto traffico è in netto contrasto con il contenimento dell’aumento di temperatura.
Una vittoria, secondo il sindaco laburista Sadiq Khan tra i promotori di questa mozione, per tutti i londinesi impegnati nel contrasto alla crisi climatica e nella salvaguardia della qualità dell’aria.
BREAKING: We won! Today we blocked the Tory government plans to build a third runway at Heathrow Airport.
Today’s judgment is a major victory for all Londoners who are passionate about tackling the climate emergency and cleaning up our air. https://t.co/59MEn2X6Lw
— Sadiq Khan (@SadiqKhan) February 27, 2020
Un duro colpo invece secondo Mike Cherry della Federazione Piccole Imprese che ha dichiarato “Il verdetto è un duro colpo per le piccole imprese che necessitano di una maggiore connettività regionale e globale, nonché di maggiori opportunità di esportazione”.
Al di là del dibattito, resta ormai nella storia la sentenza che ha bloccato il progetto ridando il giusto valore ad un accordo internazionale. Rispettare l’accordo di Parigi non vuol dire andare contro lo sviluppo economico, significa ridare valore agli accordi internazionali per uno sviluppo sostenibile.
Dai social anche l’applauso dell’attivista svedese Greta Thunberg e delle associazioni ambientaliste che hanno contributo a portare in primo piano la causa. Gli obiettivi dell’Accordo di Parigi stanno diventando vincolanti nelle decisioni giuridiche, oltre che nella destinazione degli investimenti finanziari, il che porterà ad un progressivo cambio di paradigma centralizzato su obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.