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Spagna, il disastro reso estremo e mortale dalla crisi climatica

Il Mediterraneo è un hot-spot del cambiamento climatico, cioè un'area più sensibile ai suoi effetti

La disastrosa alluvione che ha colpito la Spagna vede ormai un bilancio drammatico: sono oltre 100 le vittime accertate ma si cercano ancora moltissimi dispersi.
Il maltempo intanto si è spostato e oggi si prevedono piogge anche intense al nord-est e al sud-ovest (allerta fino ad arancione).

Le zone più a rischio sono il sud di Tarragona e il nord di Castellón, con temporali stazionari che potranno lasciare accumuli significativi, insieme all’Estremadura e Huelva. Si prevedono piogge abbondanti, anche se non più torrenziali, che complicheranno la ricerca delle persone e la ricostruzione delle infrastrutture. Nella notte, secondo l’ufficio di crisi del governo, le precipitazioni più abbondanti si sono verificate nelle province di Cadice, Huelva, Barcellona e, soprattutto, Castellón, dove nelle ultime tre ore si sono accumulati fino a 60 litri per metro quadro di pioggia.

Quali sono state le condizioni meteorologiche perchè si verificasse questa alluvione così catastrofica?

L’anomala espansione dell’alta pressione, afferma il meteorologo Meteo Expert Flavio Galbiati, che si è spinta dal Mediterraneo fino all’Europa centrale, ha dato luogo a una configurazione in grado di bloccare il normale flusso dall’Atlantico verso il nostro continente, costringendo le perturbazioni a percorrere traiettorie molto più a nord, verso la Scandinavia.

Ai margini di questa imponente struttura anticiclonica è purtroppo ancora attiva un’intensa depressione caratterizzata da aria più fresca in quota (goccia fredda, identificata con l’acronimo “DANA” in Spagna), responsabile dei violenti temporali con eccezionali quantitativi di pioggia (sono stati misurati gli accumuli di un anno in poche ore!), che hanno devastato la regione spagnola di Valencia, con inondazioni e vittime. Si tratta dello stesso ciclone che ha investito le nostre regioni di Nord-Ovest e le Isole maggiori poche giorni fa, e che lentamente si è diretto verso ovest: la sua potenza è alimentata dall’elevata e anomala temperatura superficiale del mar Mediterraneo.

L’aria calda infatti può contenere grandi quantitativi di umidità, che poi viene scaricata sotto forma di piogge torrenziali”.

In occasione di questi drammatici eventi gli esperti non si stancano di ripetere che i Paesi mediterranei sono considerati dai climatologi un hot spot dei cambiamenti climatici, cioè un’area molto sensibile ai loro effetti. “Non ci sono dubbi” sul fatto che i cambiamenti climatici abbiano reso la tempesta più intensa e mortale, confermano anche scienziati sulla BBC.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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