Amazzonia, deforestazione record per il secondo mese di fila in Brasile
Foresta Amazzonica vicina al punto di non ritorno. Si teme un aumento della deforestazione in vista delle elezioni di ottobre
Per il secondo mese consecutivo l’Amazzonia del Brasile ha registrato una deforestazione record: già nel mese di gennaio il tasso di desertificazione della Foresta Amazzonica aveva raggiunto livelli record per il mese. A gennaio 2022 sono stati rasi al suolo 430 chilometri quadrati di foresta amazzonica, cinque volte di più rispetto al gennaio dell’anno scorso.
A febbraio il trend negativo è continuato: nel corso dell’ultimo mese sono stati cancellati 199 chilometri quadrati di foresta, il 62% in più rispetto al febbraio 2021. Dal 2015/2016, quando è iniziata la raccolta dati, non era mai stato raggiunto un valore così alto nel mese di febbraio. A comunicarlo è stata Inpe, l’agenzia spaziale del governo brasiliano.
Complessivamente nei primi due mesi del 2022 è andata distrutta una superficie forestale tre volte più grande rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: si tratta di un’area grande come metà Roma o 3 volte e mezzo Milano.
Deforestazione dell’Amazzonia in aumento
Sebbene il periodo di riferimento sia piuttosto ristretto, si tratta di un dato importante, che riflette la politica locale. Il Brasile ospita circa due terzi della Foresta Amazzonica, la più grande foresta pluviale del Mondo, un importantissimo bioma che aiuta a ridurre gli effetti della crisi climatica grazie alla sua grande capacità di assorbimento di anidride carbonica.
Dal 2019 ad oggi, però, ossia dall’insediamento del presidente Jain Bolsonaro, la deforestazione è aumentata significativamente. Nei tre anni del suo governo, la deforestazione è aumentata del 52,9% rispetto al triennio precedente, che ha provocato il 10% in più di emissioni. E a poco sembra servito il patto firmato da Bolsonaro nell’ambito della Cop26 per porre fine alla deforestazione illegale entro il 2028 e fermare l’abbattimento forestale entro il 2030.
La decisione è stata quella di abbassare la salvaguardia dell’ambiente forestale a favore di una espansione delle zone agricole e costruzione di miniere per aumentare il benessere economico dello Stato.
Il governo non ha dato una risposta all’ultimo rapporto pubblicato da Inpe sul trend della deforestazione, ma ad inizio febbraio il Ministro per l’Ambiente aveva sostenuto che non bisognasse considerare i dati mensili perché poco affidabili. Secondo le autorità, infatti, il trend del periodo agosto-gennaio è in lieve calo rispetto all’anno precedente. Il Ministero ha poi aggiunto che nel 2022 prenderà azioni più severe contro i crimini ambientali.
Foresta Amazzonica vicina al punto di non ritorno
La Foresta Amazzonica è a rischio: secondo un recente studio il punto di non ritorno è sempre più vicino. Gli scienziati hanno analizzato i dati degli ultimi 30 anni notando una perdita di resilienza che potrebbe portare questo preziosissimo ecosistema al limite ultimo. Deforestazione, crisi climatica, aumento della durata della stagione secca e dei periodi di siccità. Tutto questo sta rendendo la foresta più fragile: tra il 1991 e il 2016 più di tre quarti dell’Amazzonia ha perso capacità di recupero, specie dopo il 2000. Le zone più a rischio sono quelle che hanno ricevuto meno pioggia e quelle più vicine alle attività umane.