Australia, gli incendi record hanno bloccato la luce solare in tutto il Pianeta: gli effetti
Tra gennaio e marzo, il fumo generato dagli incendi in Australia ha ridotto la quantità di energia solare che raggiunge la superficie terrestre
La devastante stagione degli incendi che ha messo l’Australia in ginocchio tra il 2019 e il 2020 ha immesso nell’atmosfera una quantità di fumo enorme. Una ricerca ha mostrato che il fumo prodotto dagli incendi in Australia era così tanto che ha impedito alla luce solare di raggiungere la superficie terrestre.
Gli scienziati hanno pubblicato i risultati dello studio su Nature spiegando che, bloccando la luce, il fumo ha provocato un lieve e breve effetto di raffreddamento globale. Come sottolineano i ricercatori, gli incenti che hanno colpito l’Australia tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 hanno generato delle rare nubi temporalesche indotte proprio dal fuoco, note come pirocumulonembi, che a loro volta hanno dato origine a dei pennacchi di fumo in grado di raggiungere la stratosfera, lo strato dell’atmosfera che ha inizio a quasi 15 km sopra di noi.
A questa altezza, i pennacchi di fumo hanno creato dei vortici che sono stati in gradi di circondare il globo, agendo come una sorta di ombrello planetario che per diversi mesi ha ridotto la quantità di luce solare che colpisce la superficie della Terra.
Secondo i dati resi noti dagli scienziati, il blocco della luce solare generato dai pirocumulonembi australiani ha ridotto la quantità di energia solare che entra nell’atmosfera terrestre di circa 0,2 watt per metro quadro nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Non è possibile calcolare con precisione quanto la superficie terrestre si sia effettivamente raffreddata, ma secondo i ricercatori l’effetto ammonterebbe a una piccola frazione di grado.
Dopo molti mesi, il fumo generato dagli incendi dell’Australia è ancora presente nella stratosfera
Anche se la sorta di “ombrello” che si è generata nella stratosfera si è dissipata ad aprile, oggi i satelliti rilevano ancora il fumo generato dagli incendi della scorsa stagione. Gli scienziati hanno sottolineato che sta resistendo molto più tempo di quanto ci si sarebbe potuti aspettare.