Territorio

I fiumi atmosferici, responsabili delle recenti alluvioni in California, si possono sviluppare anche in Italia. Ecco di cosa si tratta

La California è nella morsa di piogge estreme e venti intensi per un fenomeno noto come Atmospheric River, o Fiume Atmosferico

Le abbondanti piogge che da giorni stanno provocando danni e alluvioni in California non sono causate da un tipico sistema frontale, bensì da un fenomeno che i meteorologi chiamano atmospheric riverche possiamo tradurre come “fiume atmosferico”. La più colpita è finora la Bay Area, la zona di San Francisco, dove nel fine settimana di Capodanno due persone hanno perso la vita: secondo le previsioni anche nei prossimi giorni i fenomeni più intensi insisteranno soprattutto in questa regione, che si trova nel nord della California, dove probabilmente arriveranno diversi nuovi atmospheric river.

Un fiume atmosferico è un flusso di vapore acqueo, paragonabile a un vero e proprio fiume che scorre in atmosfera per migliaia di chilometri lungo la direzione dei venti dominanti, con una larghezza dell’ordine di 400/600 km. La grande quantità di vapore acqueo di cui è composto ha origine dalle aree oceaniche più calde, in genere alle latitudini tropicali, dove l’elevata temperatura della superficie dell’oceano favorisce l’evaporazione dell’acqua. Uno di questi flussi è stato ribattezzato Pineapple Express, perché ha origine in prossimità dell’arcipelago delle Hawaii e si spinge sulla costa ovest degli USA.

Quando questo veloce flusso raggiunge la costa, l’aria umida impatta contro i rilievi montuosi, la massa d’aria si raffredda rapidamente e il vapore acqueo si condensa, originando intense precipitazioni.

Il fenomeno degli atmospheric river non interessa solo la costa occidentale del Nord America, ma è diffuso in varie parti della Terra. Viene però studiato soprattutto negli Stati Uniti, perché le precipitazioni che hanno questa origine costituiscono una parte importante dell’apporto idrico della California (dal 30 al 50%) e una fondamentale riserva garantita dalla neve che si accumula sulla Sierra Nevada, anch’essa direttamente legata al flusso umido dei fiumi atmosferici. Quando i flussi sono particolarmente intensi, però, possono dare luogo a eventi meteo estremi, con rischio di alluvioni e frane che possono provocare danni anche ingenti, come accaduto per esempio nel dicembre 2010 e nel gennaio 2017.

Ci sono molti ricercatori che si occupano di studiare e migliorare le previsioni di questo fenomeno analizzando le caratteristiche degli eventi degli ultimi anni, di cui si sono rilevati numerosi dati tramite i satelliti e i radar meteorologici, oltre a quelli delle stazioni meteo al suolo. Una previsione affidabile dell’arrivo e degli effetti di un atmospheric river ha una notevole importanza, sia nei casi in cui le abbondanti precipitazioni possono interrompere i lunghi periodi di siccità che sempre più spesso si registrano in California, sia per i rischi idrogeologici legati alle intense precipitazioni. L’ente statunitense NOAA (National Oceanic & Atmospheric Administration) ha addirittura un portale dedicato.

A dimostrazione del fatto che non stiamo parlando di un fenomeno limitato alle coste del Pacifico ci supporta un recente articolo scritto da ricercatori italiani del CNR-ISAC e dell’Università di Bologna (Silvio Davolio, Mario Miglietta, Sante Laviola, Vincenzo Levizzani e Stefano Della Fera) che descrive i meccanismi responsabili delle intense precipitazioni che hanno colpito l’Italia a fine di Ottobre 2018, associate alla tempesta Vaia.

fiume atmosferico italia
Atmospheric River nel Mediterraneo. Fonte: CNR

Lo studio evidenzia la presenza e il ruolo determinante di un Atmospheric River nel Mediterraneo: un trasporto cospicuo di vapore acqueo dalle regioni tropicali lungo uno stretto corridoio che ha attraversato il continente Africano, per poi alimentare intense precipitazioni sulla nostra Penisola.

Le notizie di IconaClima:

Amazzonia, torna attivo il fondo contro la deforestazione

In Spagna, chi produce tabacco dovrà occuparsi di ripulire le strade dai mozziconi

Crisi climatica: la desolante situazione dell’Appennino senza neve

Flavio Galbiati

Flavio Galbiati è un meteorologo che ha iniziato la sua attività presso Meteo Expert nel 1999. Si è Laureato in Fisica, con indirizzo in Fisica dell'Ambiente-Atmosfera, all'Università degli Studi di Milano. Ha ottenuto l’Attestato di Competenza come Meteorologo Aeronautico in conformità alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (WMO) e il Certificato di competenza come Meteorologo rilasciato da Dekra in conformità alle raccomandazioni WMO. Dal 2002 al 2015 ha condotto le rubriche meteo televisive all'interno dei notiziari delle reti Mediaset (TG5, Tg4, Studio Aperto e TGCom24).

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio