“H&M e Zara usano cotone che aumenta la deforestazione”: la denuncia di una Ong contro i giganti del fast fashion
Secondo l'indagine il cotone utilizzato dai grani marchi del fast fashion, certificato da Better Cotton, proviene in realtà da terre e comunità sfruttate
Secondo una indagine della Ong investigativa Earthsight con sede nel Regno Unito, il cotone utilizzato da Zara e H&M è “macchiato” con la deforestazione illegale e la violazioni dei diritti umani in Brasile. La deforestazione è un problema noto in Amazzonia, un polmone della Terra da anni ridotto a causa degli allevamenti di bestiame e dalle piantagioni di soia. Nonostante dall’Amazzonia arrivino notizie provvisoriamente positive però, c’è un altro prezioso ecosistema che viene divorato ad un ritmo allarmante: la regione del Cerrado. Qui piantagioni di cotone, di cui si nutre il mercato globale del fast fashion, hanno spazzato via interi habitat con lo sfruttamento delle comunità locali.
Il cotone di Zara e H&M non è sostenibile come fanno credere: l’indagine dell’Ong Earthsight
La Ong ha rintracciato 800.000 tonnellate di cotone dai giganti rivenditori occidentali alle proprietà brasiliane dove l’accaparramento di terre, la violenza e la corruzione sono all’ordine del giorno. A differenza dell’Amazzonia, infatti, la deforestazione dell’area del Cerrado, caratterizzata da spettacolari altopiani e valli rigogliose, sta peggiorando. Il bioma del Cerrado – che occupa il 25% del territorio del Brasile – ospita il 5% delle specie mondiali, la maggior parte delle quali rischia l’estinzione a causa della perdita di habitat, che avverrà se le attuali tendenze della deforestazione non vengono invertite. Le comunità che abitano in questa regione, da secoli in armonia con la natura circostante, si sono visti rubare terre e hanno subito l’attacco delle aziende agricole che servono il mercato globale.
Negli ultimi decenni più della metà di questa savana tropicale è stata bonificata per l’agricoltura su larga scala. L’anno scorso la deforestazione qui è aumentata del 43%.
L’indagine ha rilevato come il Gruppo Horita e SLC Agrícola hanno esportato direttamente almeno 816.000 tonnellate di cotone da Bahia verso i mercati esteri tra il 2014 e il 2023. Il cotone è andato a 8 produttori di abbigliamento asiatici che riforniscono H&M e Inditex (proprietaria di Zara). Il più grande acquirente del cotone brasiliano è l’indonesiano PT Kahatex. I capi di abbigliamento poi arrivano nei Paesi Bassi e in Spagna, da dove vengono poi distribuiti in tutti i punti vendita europei.
Sia Zara che H&M hanno entrambi aderito ad un sistema di certificazione etica della catena di fornitura chiamato Better Cotton che di fatto ne ripuliva l’immagine. La maggior parte dei prodotti delle aziende sono realizzati con cotone certificato BC, il che li rende i maggiori utilizzatori al mondo di cotone con il sigillo di approvazione BC. Il problema è che tutto il cotone intercettato da Earthsight, collegato alla distruzione ambientale e alla violazione dei diritti umani, era etichettato come BC.
L’eticità e sostenibilità dei prodotti, ostentata da H&M, Zara e i suoi marchi affiliati, parrebbe dunque non reale. Il cotone utilizzato per produrre quasi 250 milioni di articoli di abbigliamento e articoli per la casa ogni anno per i negozi globali di questi marchi fast fashion proviene infatti da terre e comunità sfruttate.
Inditex, alla luce dell’indagine, ha chiesto maggiore trasparenza alla Better Cotton con sede a Ginevra, la quale ha dichiarato all’inizio di questo mese di aver concluso un audit da parte di terzi su tre aziende agricole implicate da Earthsight. “Il nostro standard – scrive Better Cotton in un comunicato – è progettato per impedire che terreni con elevati valori di conservazione vengano convertiti alla coltivazione del cotone e che i terreni vengano convertiti senza il consenso della comunità. Sia il nostro standard precedente che quello più recente riflettono questa posizione”. “Secondo le nostre procedure operative, se vi sono prove che le aziende agricole non rispettano i requisiti del Better Cotton Standard, le loro licenze verranno sospese o revocate. Durante tutto questo processo lavoreremo a stretto contatto con l’Associazione brasiliana dei coltivatori di cotone (ABRAPA), nostro partner in Brasile e proprietario del Protocollo brasiliano sul cotone responsabile, un programma nazionale riconosciuto come equivalente al Better Cotton’s Standard”.
Anche H&M ha risposto accogliendo “con favore l’impegno di Earthsight su questi temi” poiché prendono “estremamente sul serio queste accuse”. Il brand di moda ha affermato di essere “in stretto contatto con il titolare della certificazione Better Cotton, che ha avviato un’indagine approfondita sulle accuse specifiche.” H&M – insieme ai marchi gemelli tra cui COS, Monki, & Other Stories, Arket e Weekday – ha affermato di aver raggiunto il suo obiettivo di ottenere il 100% del cotone da fonti riciclate, organiche o più sostenibili (ad esempio cotone BC) nel 2020.