L’invasione di locuste non si ferma, colpa delle piogge di marzo
Pakistan e India, nemici storici, stanno collaborando per fermare l'invasione
L’invasione di locuste tra Africa e Medio Oriente resta ancora allarmante. Lo rende noto la FAO nell’ultimo aggiornamento. Le condizioni meteo del mese di marzo hanno infatti peggiorato la situazione: abbondanti piogge hanno raggiunto vaste zone di territorio e, per questo motivo, si teme che il numero di locuste tenderà ad aumentare drasticamente nei prossimi mesi nell’Africa e nello Yemen orientali e nel sud dell’Iran. La pioggia, infatti, ha creato un ambiente favorevole alla crescita, alla maturazione e alla riproduzione delle locuste. A maggio si schiuderanno nuove uova e, tra fine giugno e il mese di luglio, proprio all’inizio del periodo del raccolto, queste locuste formeranno nuovi sciami.
La situazione è preoccupante non solo nel Corno d’Africa, ma anche in Pakistan e lungo il confine con l’India, tanto che i due Paesi, nemici storici, si sono trovati costretti a collaborare per limitare il più possibile l’avanzata delle locuste. Pakistan e India stanno organizzando una serie di controlli tra Baluchistan, Punjab, e lungo il confine. Alcuni nuovi sciami si stanno però formando in Baluchistan. Secondo gli scienziati e le amministrazioni i Paesi di quella regione devono continuare ad unire le forze per minimizzare il più possibile i danni. Una nuova impennata del numero di locuste potrebbe danneggiare gravemente entrambi i Paesi. Un potenziale conflitto tra i due potrebbe avere serie conseguenze sull’economia e sulla sicurezza alimentare di entrambi.
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Una locusta riesce a mangiare l’equivalente del suo peso ogni giorno. Può sembrare poco, dato che una locusta pesa solo 2 grammi, ma non è così. Un singolo sciame può essere composto da circa 40 milioni di locuste che, in un giorno solo, sono in grado di mangiare la stessa quantità di cibo di 35 mila persone.