Petrolio, il gas bruciato nell’estrazione aumenta il rischio di cancro nelle comunità locali
Dopo un'indagine della BBC il ministro dell'Ambiente iracheno ha riconosciuto il collegamento tra l'aumento dei casi di cancro e il gas flaring, una pratica dannosissima legata all'estrazione dei combustibili fossili
A lanciare l’allarme, a fine settembre, era stata un’indagine di BBC News Arabic sull’alto numero di tumori che si registra nelle comunità che vivono vicino ai giacimenti di petrolio. L’inchiesta si era focalizzata in particolare su alcune aree dell’Iraq dove, spiegano i giornalisti, le compagnie più attive nell’estrazione di combustibili fossili sono Eni e BP.
Tra gli impatti drammatici dell’industria del petrolio è emerso nello specifico che tra gli abitanti delle zone coinvolte ci sono casi di leucemia particolarmente frequenti rispetto alla media. La causa, secondo gli esperti, è in particolare il gas flaring, una pratica molto inquinante che consiste nella combustione del gas naturale che risale durante l’estrazione del petrolio e viene trattato come un materiale di scarto. Tra le sostanze inquinanti liberate dal flaring ce ne sono alcune legate al cancro, come il benzene.
L’inchiesta della BBC ha fatto luce su quello che succede nella zona di Bassora, nel sud-est dell’Iraq, che ospita alcune delle più grandi aree di esplorazione petrolifera del paese. Nonostante le normative irachene prevengano che il gas flaring avvenga ad almeno 10 km dalle case, i giornalisti hanno riferito che in alcuni casi il gas veniva bruciato addirittura a meno di 250 metri dalle abitazioni dei cittadini.
Gli effetti devastanti sulla loro salute sono stati confermati anche da un rapporto trapelato dal ministero della Sanità, visualizzato dalla BBC Arabic, che indicherebbe proprio l’inquinamento atmosferico come responsabile di un’impennata di casi di cancro registrata a Bassora tra il 2015 e il 2018: in appena tre anni i tumori sono aumentati di circa il 20 per cento.
Uno scienziato locale ha riferito alla BBC che il cancro, nell’area, è diffuso «come l’influenza», e una città della zona è stata rinominata “il cimitero” dai suoi giovani cittadini per la frequenza di casi di leucemia.
Tra le agghiaccianti testimonianze raccolte nell’inchiesta c’è quella di un adolescente sopravvissuto alla leucemia infantile, che ha riferito ai giornalisti di aver chiesto un risarcimento alla BP – appaltatore principale del maggiore giacimento petrolifero di Bassora – senza ricevere alcuna risposta.
L’inchiesta di BBC Arabic è disponibile, in inglese, a questo link |
A poche settimane dalla pubblicazione dell’indagine giornalistica è arrivato il riconoscimento del ministro dell’Ambiente iracheno Jassem al-Falahi, che è intervenuto al programma HARDtalk della BBC. Il ministro ha ammesso che l’inquinamento causato dalla produzione di petrolio è la ragione principale dell’aumento dei tassi di cancro locali, anche se il premier iracheno aveva vietato ai membri dell’esecutivo di parlare apertamente dei danni alla salute causati dall’inquinamento.
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