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Trasporto marittimo ed emissioni: cosa prevede il nuovo schema di tariffazione

Il nuovo accordo dell'Organizzazione marittima internazionale segna una svolta nel settore, con obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di carbonio entro il 2030

L’Organizzazione marittima internazionale (IMO) ha recentemente concordato una politica climatica chiave per il trasporto marittimo globale, introducendo il primo significativo schema globale di tariffazione del carbonio per questo settore industriale. A partire dal 2028, tutte le navi dovranno utilizzare un mix di combustibili a minore intensità di carbonio, altrimenti saranno soggette a una tassa significativa per le emissioni superiori ai limiti stabiliti.

Il piano sul trasporto marittimo ambisce a una riduzione delle emissioni di almeno il 20% entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 30%. Tuttavia, secondo l’UMAS, l’accordo potrebbe portare solo a un’ottimistica riduzione dell’8% entro la stessa data, lontano dagli obiettivi dichiarati dall’IMO. Questo solleva interrogativi sulla reale efficacia del piano a lungo termine.

Il compromesso sul trasporto marittimo è stato approvato con un voto nella plenaria del MEPC 83, ma ha suscitato dissensi tra i Paesi, in particolare quelli produttori di petrolio come Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. In totale, 63 Paesi hanno votato a favore, mentre 16 si sono opposti, e 25 si sono astenuti, dimostrando le divisioni esistenti tra le nazioni sul tema della sostenibilità ambientale.

Tuvalu, rappresentante delle isole del Pacifico, ha espresso forti preoccupazioni riguardo la trasparenza del processo e la necessità di incentivi energetici più robusti. Ralph Regenvanu, Ministro dell’adattamento al cambiamento climatico di Vanuatu, ha dichiarato:

“Facciamo chiarezza su chi ha abbandonato l’obiettivo 1,5°C… Questi Paesi non hanno sostenuto misure cruciali per il trasporto marittimo.”

Nel 2023, l’IMO ha sottolineato la necessità di adottare misure sia economiche che tecniche per rispettare gli impegni sul clima. Questo include la creazione di un meccanismo di tassazione per le navi che non rispettano gli obiettivi di intensità di carbonio, il quale sarà formalmente discusso e adottato nei prossimi mesi.

Nonostante le sfide, il nuovo accordo potrebbe raccogliere tra i 30 e i 40 miliardi di dollari entro il 2030, da utilizzare per finanziare l’adozione di energie pulite nel settore marittimo. Tuttavia, il dibattito su come implementare efficacemente queste misure continua a suscitare tensioni tra i vari Stati, evidenziando la complessità della transizione verso un futuro sostenibile.

Elisabetta Ruffolo

Elisabetta Ruffolo (Milano, 1989) produttrice Tv e Giornalista. Approda a Meteo Expert nel 2016 dove si occupa di coordinare le attività di divulgazione scientifica in ambito televisivo e radiofonico sulle reti Mediaset. Laureata in Public Management presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Ha frequentato l’Alta scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore per il Master in Comunicazione e gestione della sostenibilità.

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