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Trump e Musk licenziano la scienziata Katherine Calvin: una minaccia per la ricerca climatica

Il recente licenziamento della scienziata Katherine Calvin solleva allarmi sulla direzione della NASA e sulla trasparenza nella ricerca climatica globale

Un cambiamento di rotta nella NASA

La comunità scientifica internazionale è in stato di shock per il licenziamento di Katherine Calvin, scienziata capo della NASA e figura chiave nella ricerca climatica. Questo evento, avvenuto sotto l’amministrazione Trump, ha portato alla chiusura del suo ufficio e al licenziamento di altri 22 ricercatori, segnando un cambiamento significativo nella politica dell’agenzia spaziale statunitense.

Il contributo di Katherine Calvin alla scienza climatica

Calvin, nominata nel 2022, è una climatologa di spicco con un’importante carriera, avendo contribuito ai rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Fino a poco tempo fa, era co-presidente del Gruppo III dell’IPCC, impegnato nello studio delle strategie per ridurre le emissioni di gas serra. La sua rimozione solleva dubbi su quale sarà il futuro della ricerca climatica presso la NASA.

Una preoccupazione per i dati climatici

La NASA è storicamente un’agenzia di riferimento per la raccolta e l’analisi dei dati climatici. Grazie ai suoi satelliti, monitora temperature globali, scioglimento dei ghiacci e livelli del mare. Tuttavia, con la chiusura dell’ufficio di Calvin, ci si interroga sul destino di questi dati e sulla loro trasparenza per la comunità internazionale. Alcuni esperti avvertono che questa mossa potrebbe indicare un ridimensionamento dell’impegno statunitense nelle questioni climatiche.

Elon Musk e l’influenza privata nelle politiche pubbliche

Un altro aspetto controverso è il presunto coinvolgimento di Elon Musk e di una sua divisione, nota come “Doge“, nel processo di riorganizzazione della NASA. Pur non essendoci conferme ufficiali, alcune fonti sostengono che Musk possa aver influenzato le priorità dell’agenzia, spostando risorse dalla ricerca climatica verso progetti di esplorazione spaziale.

Il silenzio imposto e la libertà di espressione

Si vocifera che a Katherine Calvin sia stato imposto un divieto di comunicare con i media, un atto che rappresenterebbe un grave attacco alla libertà di espressione malgrado il politico statunitense JD Vance sia venuto in Europa a spiegarci come funziona la libertà di parola nelle libere democrazie. Gli scienziati hanno il dovere di condividere le loro scoperte, specialmente su temi cruciali come il cambiamento climatico. Silenziare una voce esperta come quella di Calvin potrebbe compromettere gravemente gli sforzi globali per affrontare questa crisi.

Un ritorno ai rischi del controllo della conoscenza

Le decisioni dell’amministrazione Trump evocano timori di un ritorno a un’epoca in cui la conoscenza era controllata dai potenti. Oscurare i dati scientifici e limitare la libertà di espressione degli scienziati sono segnali preoccupanti. La scienza ha bisogno di indipendenza per svolgere il suo ruolo di guida nella società.

Il futuro della ricerca climatica: speranze e paure

Il licenziamento di Katherine Calvin è un campanello d’allarme per chi crede nell’importanza della ricerca scientifica. Questa decisione potrebbe mettere a rischio anni di progressi nella comprensione del cambiamento climatico. Resta da vedere se la comunità scientifica riuscirà a trovare nuove strade per garantire la trasparenza nella diffusione dei dati climatici.

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