EsteroSalute del pianeta

USA: centinaia di delfini sono morti da febbraio nel Golfo del Messico

La strage di mammiferi potrebbe essere uno degli effetti a lungo termine del disastro ambientale causato dalla British Petroleum nel 2010

Dal 1° febbraio scorso ad oggi nel Golfo del Messico settentrionale, tra Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida almeno 279 delfini si sono arenati e il 98% di loro è morto. Si tratta di un numero circa tra volte superiore alla media. Lo hanno rivelato gli scienziati del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e hanno annoverato questo evento come un caso di UME (Marine Mammal Unusual Mortality Events).
È ancora troppo presto per stabilire quali siano state le cause di questa morìa anche perché molti delfini sono in avanzato stato di decomposizione e non è possibile così raccogliere campioni utili per determinare le cause della morte. Inoltre un grande numero di delfini si è arenato in località remote e risulta così difficile recuperare le carcasse.
Secondo le prime ipotesi scientifiche questo aumento repentino dei decessi tra i delfini potrebbe essere uno degli effetti persistenti della terribile fuoriuscita di greggio dalla piattaforma Deepwater Horizon affiliata alla British Petroleum avvenuta nel 2010. Si trattò del più grave disastro ambientale della storia americana, con milioni di barili di petrolio sversati nel Golfo del Messico tra il 20 aprile e il 4 agosto di quell’anno.

british-petroleum
Il disastro ambientale della BP visto dal satellite. Immagine NASA/MODIS del 24 maggio 2010

Secondo Teri Rowles, della NOAA questa anomalia di decessi potrebbe essere legata agli effetti di questo disastro ambientale sulle ghiandole surrenali e sul sangue dei mammiferi con conseguenze gravi per la salute generale dei delfini. Inoltre la presenza del petrolio ha causato anche un rallentamento dei livelli di riproduzione dei delfini. I delfini hanno continuato a morire per anni a causa dei danni provocati dalla fuoriuscita di petrolio, secondo uno studio del 2015.
Un’altra possibile causa potrebbe derivare dalla bassa salinità di quella zona dell’Oceano determinata dagli alti livelli di acqua dolce proveniente da fiumi in piena e dal Louisiana spillway il canale di scarico attivato in caso di alluvioni. In base ai rilievi effettuati, il 23% dei delfini incagliati tra la Louisiana e a Florida era stato esposto ad alti livelli di acqua dolce con le relative lesioni superficiali, causate proprio dall’esposizione all’acqua dolce. Queste lesioni però non sarebbero così comuni in primavera.

Judith Jaquet

Mi sono laureata con lode in Letterature straniere, indirizzo in Scienze della Comunicazione, con una Tesi in Linguistica generale, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia (Albo dei professionisti) dal 2008, dopo aver frequentato il Master in Giornalismo Campus Multimedia dello Iulm. Lavoro nella redazione di Meteo Expert dal 2011 e mi occupo della gestione dei contenuti editoriali sul web e sui social network. Conduco le rubriche di previsioni meteo in onda sui canali Mediaset e sulle principali radio nazionali.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio