Yemen, tra emergenza umanitaria e crisi climatica, perso patrimonio UNESCO
Le case nella Città Vecchia di Sana'a, Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, stanno crollando a causa delle forti piogge
Nell’ottobre del 1970 Pier Palo Pasolini si trovava nella città di Sana’a, nello Yemen, per le riprese del film “Il Decameron”, proprio in quell’occasione, registrò “Le mura di Sana’a” un film documentario con il quale si appellò all’UNESCO per tutelare la città Vecchia. L’appello di Pasolini fu accolto e, nel 1986, per le sue preziose testimonianze artistiche, la città vecchia di Sana’a fu dichiarata patrimonio dell’umanità. Qui Pasolini tornò nel 1974 per le riprese di parte del film “Il fiore delle Mille e una notte”.
Questi brevi cenni cinematografici per far trasparire come la città di Sana’a possieda un inestimabile valore artistico culturale sia per lo Yemen che per il mondo intero. E’ situata al centro di un vasto altopiano, è cinta da mura e con tipici palazzi yemeniti a più piani, oggi questi palazzi costruiti con mattoni di fango marroni e bianchi, stanno crollando a causa delle forti piogge anomale che stanno colpendo la zona.
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Circa 5.000 degli edifici imponenti della città vecchia hanno tetti pericolanti e 111 hanno tetti parzialmente crollati, le piogge eccezionalmente abbondanti di quest’anno, iniziate a metà aprile, si sono aggiunte a quella che l’ONU descrive come la peggiore crisi umanitaria del mondo.
Le caratteristiche case in mattoni di fango marroni e bianchi dei quartieri storici di Sana’a, che risalgono a prima dell’XI secolo, sono state a lungo minacciate da conflitti e abbandono. Nello Yemen si consuma una delle peggiori crisi umanitarie al mondo con circa 24 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria e protezione. Il paese è scenario di una guerra civile che dura da 5 anni. La pandemia COVID-19 ha solo peggiorato le cose, con un tasso di mortalità nello Yemen tra i più alti al mondo, inoltre le forti piogge hanno favorito la diffusione di malattie come il colera, la febbre dengue e la malaria.
Secondo i media locali, le piogge torrenziali e le inondazioni nello Yemen hanno già ucciso 20 persone, provocato migliaia di sfollati e distrutto centinaia di case e fattorie in tutto il paese dilaniato dalla guerra. L’ufficio locale del ministero della Salute a Marib, la provincia yemenita più colpita, ha detto che 17 persone, tra cui otto bambini, sono morte a causa del maltempo negli ultimi giorni e che gli ospedali sono stati messi in allarme. Un territorio provato da guerra, pandemia e da fenomeni meteo anomali ed estremi che riportano ad immagini di distruzione simili a quelle dei conflitti che colpiscono ormai da anni lo Yemen.
1 – Le mura di Sana’a, film documentaire de Pasolini (1971),un appel pour sauver la “Venise sauvage”
2- Après un bombardement de l’armée saoudite (2015) pic.twitter.com/i2rJW2pfQ4— Genevieve Abet (@GenevieveAbet) July 23, 2020
⭕️ Arab heritage body sounds alarm as rain destroys homes in Old City of Sanaa. More than 100 of the centuries-old houses have crumbled already, according to rebels who control Yemeni capital
ℹ️ https://t.co/1F7aAXeqwM
ℹ️ https://t.co/0XfvnhOCz4 pic.twitter.com/4A4ji2mx9k— Archaeology in Yemen (@AinYemen1) August 11, 2020
In Sana’a’s @UNESCO-listed old city houses collapse in heavy rain#Yemen pic.twitter.com/Mf9QpX03Fr
— Press TV (@PressTV) August 10, 2020