Inquinamento

Crisi climatica, più treni e meno aerei per risparmiare CO2: la ricerca di Greenpeace

Secondo Greenpeace, 250 tratte aeree a corto raggio tra le più frequentate in Europa potrebbero essere sostituiti da treni

La crisi climatica richiede di rivedere tutte le nostre abitudini per poter raggiungere una reale riduzione delle emissioni inquinanti. Tra queste, anche la scelta del come viaggiare potrebbe notevolmente incidere. Secondo una ricerca di Greenpeace, infatti, un terzo delle rotte aeree a corto raggio con più passeggeri in Europa potrebbe essere sostituito da un viaggio in treno della durata inferiore alle sei ore. In generale, sottolinea l’Organizzazione, viaggiare in treno è più sostenibile che in aereo.

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Un volo aereo rispetto a un viaggio in treno è molto più impattante a livello ambientale. Proprio per questo Greenpeace, nel suo ultimo report realizzato dal gruppo di ricerca italiano Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, mette a confronto i voli a corto raggio più frequentati in Europa con le alternative in treno già esistenti o che potrebbero essere create.

Crisi climatica, più treni e meno aerei: ecco il modo per poter risparmiare 3,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno

Vietando quei voli a corto raggio per i quali esiste già un’alternativa in treno sotto le sei ore andremmo a risparmiare 3,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Se inoltre venissero aggiunti nuovi treni diurni e notturni e migliorata l’efficienza e l’accessibilità del sistema ferroviario europeo, quasi tutti i 250 voli più frequentati in Europa potrebbero essere sostituiti da treni, con un risparmio di circa 23,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno, pari alle emissioni annuali di CO2 di un Paese come la Croazia. Secondo le ultime previsioni, infatti, l’industria dell’aviazione dopo il blocco dovuto al COVID-19 tornerà ben presto sui livelli pre-pandemia. Proprio per questo è necessario accelerare i tempi, rendendo i nostri viaggi più sostenibili, soprattutto laddove esistono le alternative.

Centocinquanta voli a corto raggio analizzati: 40 riguardano l’Italia come luogo di partenza o di arrivo

L’analisi in questione ha preso in esame 150 voli a corto raggio, vale a dire quelli sotto i 1500 km, dei quali 40 riguardano l’Italia come luogo di partenza o di arrivo. Di queste tratte, almeno il 15% potrebbe già essere rimpiazzato da uno spostamento in treno delle durata inferiore alle 6 ore e il 35% di queste da un treno notturno. Per esempio, in Italia la decima tratta aerea più frequentata, con quasi 1,4 milioni di passeggeri all’anno, è la Milano-Napoli, per la quale esiste già un treno che impiega solo quattro ore e mezzo di viaggio. Dato che le tratte aeree più brevi e frequentate in Italia riguardano voli nazionali – sottolinea Greenpeace -, molti interventi per convertire il traffico aereo in spostamenti su rotaia potrebbero essere fatti in autonomia da parte del governo italiano, in tempi relativamente brevi.

Le richieste di Greenpeace: vietare i voli a corto raggio per i quali esistono alternative più sostenibili e investire nel trasporto ferroviario nazionale e internazionale

Appurato che i treni emettono in media cinque volte meno CO2 equivalente degli aerei e che il 62% della popolazione si è detto favorevole all’idea di vietare i voli a corto raggio per dare una risposta alla crisi climatica, ciò che chiede Greenpeace al governo italiano e all’Unione Europea è di rendere concreto questo divieto e di investire nel trasporto ferroviario nazionale e internazionale aumentando le tratte nonché la qualità e l’accessibilità dei treni, soprattutto dal punto di vista economico.

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Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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