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Alto Adriatico tra le zone più inquinate dalla plastica di tutto il Mediterraneo

Da dove arriva e dove va la plastica che finisce nel Mar Mediterraneo? Un video mostra i tratti di mare più inquinati

Nel Mediterraneo, così come nei mari e negli oceani di tutto il Mondo, purtroppo finiscono grandi quantità di plastica. Uno studio realizzato dal Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici nell’ambito del progetto AMAre ha analizzato il tragitto che fa la plastica nel Mediterraneo, da dove arriva e dove si accumula. Il risultato della ricerca è stato racchiuso in un video che mostra 10 miliardi di particelle virtuali di plastica e il loro errare, in balia delle correnti, nel Mediterraneo.

La Nasa aveva realizzato uno studio simile ma su scala globale, analizzando il percorso delle boe negli oceani per osservare le 5 “isole di plastica”, punti di accumulo dei rifiuti noti in inglese come “garbage patch”.

Per realizzare questa simulazione sono state prese in considerazione le rotte delle navi, la presenza di città costiere o fiumi e la sorte che la plastica potrebbe fare sulla superficie del mare, sulle coste e sul fondale marino.

Attraverso la simulazione del tragitto della plastica nel Mediterraneo è stato possibile capire che i rifiuti si accumulano principalmente a ridosso delle coste e finiscono nei fondali marini. La plastica che arriva nel mare, proveniente dalle città o dai fiumi, resiste 7 giorni in superficie. Al contrario, la plastica scaricata in mare dalle navi può resistere mediamente fino ad 80 giorni.

Quali sono i tratti di mare più inclini ad essere inquinati dalla plastica? I tratti costieri che ricevono una quantità maggiore di plastica risultano essere: il Mar di Levante (sotto la Turchia), il mare delle Baleari di fronte alla Catalogna, e l’alto Adriatico in corrispondenza con la foce del fiume Po.

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

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