Impennata dell’elettrico in Italia, ma il Trasporto Pubblico è ancora indietro
Legambiente, con la collaborazione di Motus-E, ha realizzato il Dossier CittàMez 2021 che mette in luce un boom della mobilità sostenibile nelle grandi città italiane
L’elettrico ha avuto un vero e proprio boom in Italia nel periodo post lockdown, soprattutto nelle grandi città. A stabilirlo è il nuovo dossier CittàMez 2021, realizzato da Legambiente con la collaborazione di Motus-E, che ha preso in considerazione Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari. Nonostante tutto, però, l’Italia rimane indietro nel passaggio alla mobilità sostenibile, soprattutto per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale.
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Boom dell’elettrico in Italia: dalla e-bike alle moto, ma la strada verso un trasporto urbano sostenibile è ancora lunga
L’Italia durante il lockdown ha beneficiato di un’aria più sana e pulita grazie alla riduzione del traffico automobilistico e urbano. Questo ha dato la spinta per un cambio di marcia nelle nostre abitudini, soprattutto nelle grandi città. Legambiente e Motus-E, nel dossier CittàMez 2021, hanno dato il giusto risalto al boom dell’elettrico nel nostro Paese, dove spopolano e-bike, moto e soprattutto monopattini a emissioni zero. Per quanto riguarda il mercato delle auto, in Italia e in Europa si vendono il 20% di auto in meno del 2019 ma molto di più elettriche (+500%), nonostante i generosi incentivi estesi anche alle motorizzazioni a combustione. In Italia sono stati spesi in 2 anni quasi due miliardi di bonus in auto nuove, più dei tedeschi in rapporto alla popolazione, ma con gli incentivi anche a diesel e benzina ad oggi su strada abbiamo quasi 200.000 auto a batteria, di cui oltre 100.000 mila elettriche pure, contro il milione della Germania.
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L’elettrico ha fatto registrare un’impennata soprattutto per quanto riguarda i mezzi leggeri: quindi biciclette, scooter ma soprattutto mezzi non targati. A giugno 2021 si contavano almeno un milione e mezzo di cicli elettrici, di cui oltre 1,2 milioni di e-bike e almeno 300 mila monopattini. L’incremento dell’elettrico nei mezzi leggeri è un dato significativo alla luce del fatto che il solo trasporto pubblico non sarebbe in grado di coprire l’intero viaggio garantito del mezzo privato. “Per ricoprire i tragitti non coperti dal Trasporto Pubblico Locale bisogna incrementare l’intermodalità dei servizi – sottolinea Legambiente -, ossia una migliore combinazione tra trasporto pubblico locale e le diverse forme di sharing, spostamenti sicuri in bici, monopattini e a piedi”.
Il Trasporto Pubblico è il vero Tallone d’Achille nel passaggio a una mobilità ad emissioni zero: i dati
La strada verso un Trasporto Pubblico sostenibile entro il 2030 è ancora molto lunga e il vero Tallone d’Achille è rappresentato dagli autobus. Rendere sostenibile il Trasporto Pubblico Locale è un passaggio fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici prefissati: si calcola infatti che ogni 1000 autobus elettrici a batteria portano a un risparmio di 500 barili di diesel al giorno. Nel 2020 in Europa, con l’uso di mezzi pubblici elettrici, si è evitato di bruciare 279.000 barili di diesel al giorno, equivalenti al consumo della Grecia, sottolinea il Dossier.
L’Italia, che risulta tra i principali acquirenti di autobus in Europa, è molto indietro nel campo del trasporto pubblico elettrico. Italia, Polonia, Germania, Regno Unito, Spagna e Francia acquistano circa il 70% degli autobus urbani europei. Va da sé che la loro mancata conversione all’elettrico rallenta non di poco la diffusione di bus a emissioni zero dell’intera Europa, con un impatto altissimo per l’ambiente. In base alla nuova direttiva Veicoli puliti, in recepimento per ottobre 2021, almeno il 22,5% dei nuovi autobus acquistati dovrà essere a zero emissioni fino al 2025 e almeno il 32,5% fino al 2030. Oggi siamo ancora allo 0,6%. Torino e Milano sono due delle cinque città italiane, insieme a Cagliari, Pavia e Bergamo, che prevedono un trasporto pubblico locale a emissioni zero entro il 2030.
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