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In Cile nasce SoluBag, la borsa solubile in acqua che potrebbe rivoluzionare la lotta alla plastica

Ogni anno, nel mondo, si producono circa 400 milioni di tonnellate di plastica, e secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, di queste circa 36 milioni di tonnellate finiscono negli oceani, danneggiando in modo irreparabile gli ecosistemi marini. Una delle maggiori fonti di inquinamento è rappresentata proprio dalla plastica monouso, come sacchetti per la spesa, confezioni, involucri e contenitori. In questo scenario drammatico,
una startup cilena ha sviluppato una soluzione tanto semplice quanto rivoluzionaria: SoluBag, la borsa solubile in acqua che non lascia residui tossici.

Nata da un’idea degli ingegneri Roberto Astete e Cristian Olivares, SoluBag si presenta esteticamente simile ai comuni sacchetti di plastica, ma con una sostanziale differenza: si dissolve completamente in acqua, in pochi minuti e senza produrre microplastiche o sostanze dannose per l’ambiente. Questo è possibile grazie a un’innovativa formula basata su alcool polivinilico (PVA), un composto idrosolubile già utilizzato in campo farmaceutico e considerato sicuro anche per l’organismo umano.

Esistono due versioni del prodotto: una solubile in acqua calda (intorno ai 85°C) pensata per applicazioni industriali, e una solubile in acqua fredda (temperatura ambiente), ideale per il commercio al dettaglio. Una borsa SoluBag può quindi essere smaltita facilmente anche a casa: basta scioglierla nel lavandino o nel secchio, senza bisogno di ricorrere a impianti di compostaggio industriale o a processi di riciclo complessi.

La differenza rispetto alle bioplastiche comunemente in commercio è sostanziale: molte di esse, pur essendo etichettate come “biodegradabili”, necessitano in realtà di condizioni specifiche per degradarsi e possono impiegare mesi o anni per scomparire completamente. SoluBag invece punta su una decomposizione immediata, sicura e verificabile.

Secondo uno studio pubblicato su Science Advances, solo il 9% della plastica prodotta fino ad oggi è stata riciclata, mentre circa il 79% è finita in discariche o dispersa nell’ambiente. In questo contesto, prodotti come SoluBag potrebbero offrire una via d’uscita al paradosso della plastica riciclabile che non viene quasi mai realmente riciclata.

L’impatto potenziale è enorme: basti pensare che ogni minuto, nel mondo, vengono utilizzati circa 4 milioni di sacchetti di plastica. Se anche solo una parte di queste buste venisse sostituita con alternative solubili come SoluBag, si potrebbe prevenire la dispersione di milioni di tonnellate di plastica nell’ambiente ogni anno.

La startup cilena non si è fermata alle borse: ha infatti esteso la tecnologia anche ad altri prodotti, tra cui confezioni per detersivi, capsule monodose e imballaggi alimentari, contribuendo ad aprire nuove prospettive per l’intero settore del packaging sostenibile. In un mondo che sta finalmente prendendo coscienza della gravità della crisi ambientale, SoluBag rappresenta un esempio concreto di innovazione al servizio del pianeta. Un’idea nata in Cile che potrebbe ispirare un cambiamento globale e ridefinire il concetto stesso di plastica: non più un rifiuto, ma una soluzione intelligente e facilmente eliminabile.

 

Redatto da Martina Hamdy

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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