Inquinamento, il picco con i fuochi di Capodanno: dati impressionanti
Allo scattare della mezzanotte il picco di polveri sottili: i botti di Capodanno hanno un costo troppo elevato per la salute. I buoni propositi per il 2021
La giornata di Capodanno è stata segnata da dati davvero preoccupanti relativi all’inquinamento: il primo gennaio è stato abbondantemente al di sopra della soglia limite per la salvaguardia della salute umana in molte località italiane. Come ci rivela il medico Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell’IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, anche i botti sparati in occasione della festa contribuiscono in modo significativo ai livelli dell’inquinamento, e in particolare è impressionante osservare il picco di polveri sottili (PM10 e PM2.5) che è stato registrato proprio allo scattare della mezzanotte del Capodanno 2020. I dati ci sono stati segnalati in esclusiva dal dottor Boffi, raccolti ed elaborati dal Dott. Ario A. Ruprecht:
La concentrazione del PM2,5 è stata registrata con uno strumento ottico posizionato a Bareggio (MI) ed il valore è stato successivamente confrontato con i dati delle centraline ARPA più vicine per valutarne l’entità, la distribuzione spaziale e la persistenza nell’atmosfera.
«L’inquinamento generato dai botti non è affatto trascurabile», sottolinea il medico. «È molto diffuso, come dimostrato dai dati delle centraline ARPA, e presenta una persistenza molto lunga nell’atmosfera».
Il particolato fine PM2.5 è una grave minaccia per la salute cardiovascolare, diventando il principale responsabile delle morti premature associate all’inquinamento atmosferico.
Vale la pena fare una riflessione: in Pianura Padana, si sa, è particolarmente facile che gli inquinanti abbiano concentrazioni alte. Questo perché la configurazione geografica e le caratteristiche meteo-climatiche del bacino padano favoriscono la diffusione e l’accumulo di queste sostanza dannose per la salute, specie in condizioni di stabilità atmosferica. Molte sono le politiche in campo per cercare di affrontare il problema della qualità dell’aria, ma non basta; molte sono le scelte coraggiose di cui avremmo bisogno per avvicinarci ad una soluzione.
In una situazione del genere (in cui respiriamo veleno) e con la tecnologia odierna, non possiamo trovare una maniera più contemporanea per festeggiare il Capodanno? Anche perché, già Orazio scriveva “Dimidium facti, qui coepit, habet” suggerendo che “chi ben comincia…”