Inquinamento atmosferico e Covid-19: con lo smog aumenta la letalità
Uno studio su Science Advances ha considerato l’impatto di un lieve aumento dell’inquinamento sulle morti per Covid-19 negli USA
Arrivano nuove conferme sul legame tra inquinamento atmosferico e letalità da Covid-19. Basterebbe solo un lieve aumento dell’esposizione a lungo termine allo smog per vedere un rialzo dell’11% delle morti secondo una nuova ricerca. Uno studio recente ha evidenziato che il 15% di tutti i decessi per Covid-19 nel mondo sono attribuibili all’effetto dell’aria inquinata. E’ importante sottolineare che i dati disponibili forniscono delle correlazioni tra smog e letalità e che sono necessari ulteriori studi per confermarne le connessioni.
I ricercatori hanno però evidenziato che l’inquinamento atmosferico deve essere considerato un fattore chiave nella gestione dei focolai di coronavirus. Il nuovo studio “Air pollution and COVID-19 mortality in the United States: Strengths and limitations of an ecological regression analysis” è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Advances ed è stato coordinato dalla data scientist italiana ed esperta internazionale di statistica Francesca Dominici della Harvard University.
Proud to have contributed to this important research: We estimate that particulate air pollution contributed ∼15% to COVID-19 mortality worldwide, 27% in East Asia, 19% in Europe, and 17% in North America https://t.co/x1gk0JKOtc @HarvardChanSPH @harvard_data
— francesca dominici (@francescadomin8) October 27, 2020
Alla base dello studio c’è l’analisi dell’impatto di un minimo rialzo dell’inquinamento medio, oltre 16 anni prima della pandemia, sulle morti dovute al Covid-19 in 3.089 contee degli Stati Uniti, corrispondenti a circa il 98% della popolazione. Lo studio ha considerato anche oltre 20 fattori, come densità di popolazione, ordinanze di soggiorno a livello statale, fornitura di letti ospedalieri e condizioni economiche.
Questa ricerca va nella stessa direzione di quella condotta dagli scienziati della Società italiana di medicina ambientale (Sima), che avevano messo in luce una correlazione tra i picchi elevati di polveri sottili, PM10 e PM2,5 registrati nel Nord Italia e la diffusione superiore dei contagi, e purtroppo dei decessi, da Covid-19 durante la prima ondata della pandemia nel nostro Paese durante la scorsa primavera.
Un altro recente studio pubblicato su Cardiovascular Research, rivela che il 15% di tutti i decessi di Covid-19 nel mondo siano strettamente collegati a esposizioni a lungo termine all’aria inquinata. Si tratta di circa 180mila decessi su 1,2 milioni di morti nel mondo. Impressionano le stime che indicano come il 27% delle morti per Covid in Cina sia legato alla elevata presenza dell’inquinamento atmosferico, il 26% in Germania, il 18% negli Stati Uniti e il 14% nel Regno Unito.