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Inquinamento dell’acqua in Europa: la valutazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente

La maggior parte dei fiumi, delle acque di transizione, costiere e di gran parte dei laghi monitorati presentano almeno uno dei numerosi composti chimici estremamente pericolosi

In una nota informativa pubblicata il 10 dicembre 2024, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha fornito una panoramica del problema legato alle sostanze chimiche permanenti presenti nei fiumi, nei laghi, nelle acque di transizione ed in quelle costiere d’Europa. Si tratta dell’inquinamento da PFAS, acronimo inglese di “perfluorinated alkylated substances” che indica un gruppo di composti chimici artificiali ampiamente utilizzati che nel corso del tempo si accumulano negli esseri umani e nell’ambiente.

Foto di Lubos Houska da Pixabay

Sono estremamente persistenti e possono avere effetti negativi sulla salute come danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro. I PFAS a partire dagli anni cinquanta si sono diffusi in tutto il mondo, utilizzati per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa.

Foto di congerdesign da Pixabay

Nello studio “Inquinamento da PFAS nelle acque europee” viene data una prima panoramica dell’inquinamento riscontrato nelle acque sulla base dei dati di monitoraggio segnalati dal Waterbase dell’EEA. I dati rivelano che il perfluorottano sulfonato (PFOS) è diffuso in tutte le acque europee, spesso superando i livelli soglia normativi stabiliti per evitare potenziali rischi per la salute umana e per l’ambiente. Dal 2018 al 2022, il 51-60% dei fiumi, l’11-35% dei laghi e il 47-100% delle acque di transizione e costiere hanno superato gli standard medi annui di qualità ambientale per i PFOS .

Foto di Albrecht Fietz da Pixabay

La presenza diffusa di PFOS e potenzialmente di molti altri PFAS nelle acque europee rappresenta una chiara sfida all’ambizione di inquinamento zero dell’UE per un ambiente privo di sostanze tossiche. Inoltre compromette l’obiettivo politico dell’UE di raggiungere un buono stato chimico per i corpi idrici europei entro il 2027, come stabilito nella politica dell’UE. Ma il PFOS è solo uno dei circa 10000 composti presenti nel grande gruppo dei PFAS.

La nota informativa rileva che a causa delle incertezze e delle lacune nei dati comunicati, è ancora difficile trarre conclusioni sull’entità del problema in Europa; per comprendere meglio la portata del problema dell’inquinamento da PFAS in Europa sono necessari metodi analitici più sensibili e un ampliamento della gamma di sostanze e della copertura geografica.

Foto di Jürgen da Pixabay

I nuovi elementi di prova presentati nella pubblicazione sostengono l’attuale proposta di modifica della direttiva quadro sulle acque al fine di ampliare l’elenco delle sostanze prioritarie (ossia includendo più PFAS) e la necessità di rivedere i limiti di PFAS specificati nella direttiva sull’acqua potabile. Le prove sostengono inoltre la strategia europea sulla resilienza idrica, che dovrebbe essere un’iniziativa prioritaria della nuova Commissione Europea.

Foto di Полина Андреева da Pixabay

L’attuale obiettivo politico dell’UE, ai sensi della direttiva quadro sulle acque, è quello di raggiungere un buono stato chimico per i corpi idrici dell’Europa entro il 2027. Secondo “la valutazione dello stato delle acque in Europa dell’AEA” solo il 29 % delle acque europee ha raggiunto un buono stato chimico nel periodo 2015‑2021. La visione dell’UE di inquinamento zero per il 2050 prevede che l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo sia ridotto a livelli non più considerati nocivi per la salute e per gli ecosistemi naturali.

Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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