Inquinamento

Le compagnie aeree non stanno adottando misure efficaci contro le emissioni

Nel 2019 le maggiori sette compagnie aeree europee sono state responsabili da sole di 170 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra

Secondo un nuovo rapporto commissionato da Greenpeace, le sette maggiori compagnie aeree in Europa non hanno adottato misure sufficienti per ridurre le emissioni di gas serra in linea con l’Accordo di Parigi. Sono stati analizzati gli impegni sul clima di Lufthansa, Air France-KLM, International Airlines Group (IAG), Ryanair, easyJet, SAS e TAP Air Portugal.

Gli impegni per tagliare le emissioni di queste compagnie, secondo quanto riferisce Greenpeace, si basano per lo più su soluzioni false e inefficaci, come la compensazione di CO₂ o i cosiddetti “combustibili sostenibili per l’aviazione”.

A livello globale, l’aviazione contribuisce in modo determinante all’aumento delle emissioni di gas serra. Negli ultimi anni, le emissioni annue del trasporto aereo sono aumentate del 4-5%, fino all’inizio della crisi del COVID nel 2020. Sebbene la pandemia abbia portato a un calo temporaneo delle emissioni del trasporto aereo, si prevede che il trasporto aereo tornerà a livelli pre-pandemici già nel 2024. Senza un’azione politica per contrastare le sue prospettive di crescita, l’industria aeronautica diventerà uno dei settori con le maggiori emissioni a livello globale e entro il 2050 avrà consumato fino a un quarto del bilancio globale di carbonio per raggiungere l’1,5°C.

Nessuna delle società esaminate si è impegnata ad azzerare realmente le emissioni di gas serra. Per valutare le politiche climatiche di questi colossi dell’aviazione, che trasportano ogni anno centinaia di milioni di persone, è stata utilizzata una scala da 0 a 100 e la media sugli indicatori relativi al clima è di 32, un punteggio assolutamente insufficiente.

Nel 2019 le sette compagnie sono state responsabili di 170 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra

Nel 2019, queste sette compagnie aeree europee sono state responsabili da sole di 170 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra, più delle emissioni annuali totali dei Paesi scandinavi (Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia) messi insieme.

Crediti Greenpeace

«Con la sua forte dipendenza dal petrolio, il settore aereo è tra i grandi responsabili della crisi climatica, ed è anche tra quelli meno impegnati a ridurre le emissioni e a intraprendere una reale transizione energetica», dichiara Federico Spadini, campagna trasporti di Greenpeace Italia. «Con il loro greenwashing fatto di false soluzioni, le compagnie aeree europee continuano a mantenere il settore dei trasporti dipendente dai combustibili fossili e al tempo stesso cercano di nascondere al pubblico e ai passeggeri le loro emissioni sbalorditive, la mancanza di obiettivi climatici credibili e di soluzioni per ridurre gli impatti dei voli aerei».

Il rapporto di Greenpeace si è concentrato anche sui complessi temi delle  politiche delle compagnie aeree relative alla responsabilità sociale, al pagamento di dividendi e alle iniziative di lobby politica. Il settore aereo europeo gode infatti di numerosi benefici nel mercato delle emissioni dell’UE e ha ricevuto più di 30 miliardi di euro di fondi pubblici per la ripresa post-Covid. Greenpeace chiede con urgenza di riformare il settore per renderlo più sostenibile da un punto di vista climatico e sociale. Ridurre le inefficienze potrebbe voler dire anche cancellare i voli a corto raggio che inquinano moltissimo e hanno già una valida alternativa in treno.

Petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti”

Greenpeace ha anche prodotto un video denuncia, creato in collaborazione con l’agenzia Latte Creative. Il filmato è volutamente ambientato in uno scenario catastrofico e promuove l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende legate ai combustibili fossili, come quelle dell’aviazione e dei trasporti.

Se entro ottobre la petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti”, sostenuta da più di trenta organizzazioni internazionali, raggiungerà il traguardo di un milione di firme raccolte, la Commissione europea sarà obbligata a discutere una proposta di legge per mettere fine alla propaganda ingannevole dell’industria fossile, inclusi i settori automotive e aviazione.

La petizione “Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti” si può firmare QUI.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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