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Le emissioni globali di CO2 da combustibili fossili raggiungeranno un picco record nel 2023

Le emissioni globali al livello attuale stanno rapidamente aumentando la concentrazione di CO2 nell'atmosfera, causando impatti sempre più gravi

Le emissioni di CO2 nel 2023 hanno raggiunto un picco record nel 2023. Il bilancio globale annuale del carbonio prevede infatti emissioni di anidride carbonica fossile pari a 36,8 miliardi di tonnellate nell’anno in corso, con un aumento dell’1,1% rispetto al 2022. Lo rivela il nuovo report di  Global Carbon Budget che si avvale di un team di ricerca che comprende l’Università di Exeter, l’Università dell’East Anglia (UEA), il Centro CICERO per la ricerca internazionale sul clima, l’Università Ludwig-Maximilian di Monaco e altre 90 istituzioni in tutto il mondo.

Il rapporto Global Carbon Budget, prodotto da un team internazionale di oltre 120 scienziati, fornisce un aggiornamento annuale, sottoposto a revisione paritaria, basandosi su metodologie consolidate in modo del tutto trasparente.

Le emissioni di CO2 fossile stanno diminuendo in alcune regioni, tra cui l’Europa e gli Stati Uniti, ma stanno aumentando nel complesso – e gli scienziati affermano che l’azione globale per ridurre i combustibili fossili non sta avvenendo abbastanza velocemente per prevenire pericolosi cambiamenti climatici. Si prevede che nel 2023 i livelli di CO2 nell’atmosfera saranno in media di 419,3 parti per milione, il 51% in più rispetto ai livelli preindustriali.

Le emissioni derivanti dal cambiamento di destinazione d’uso dei terreni (come la deforestazione) dovrebbero diminuire leggermente, ma sono ancora troppo elevate per essere compensate dagli attuali livelli di riforestazione e afforestazione (nuove foreste). Il rapporto prevede che le emissioni totali di CO2 a livello globale (fossili + cambiamenti di uso del suolo) saranno pari a 40,9 miliardi di tonnellate nel 2023.

“Gli impatti del cambiamento climatico sono evidenti intorno a noi, ma l’azione per ridurre le emissioni di carbonio da combustibili fossili rimane dolorosamente lenta”, ha dichiarato il professor Pierre Friedlingstein, del Global Systems Institute di Exeter, che ha guidato lo studio. “Sembra ormai inevitabile il superamento dell’obiettivo di 1,5°C previsto dall’Accordo di Parigi e i leader riuniti alla COP28 dovranno concordare tagli rapidi alle emissioni di combustibili fossili anche per mantenere in vita l’obiettivo dei 2°C”.

Quanto manca al superamento di 1,5°C di riscaldamento globale? Questo studio stima anche il budget di carbonio rimanente prima che l’obiettivo di 1,5°C venga superato in modo consistente per più anni, non solo per un singolo anno. Al livello attuale di emissioni, il team del Global Carbon Budget stima una probabilità del 50% che il riscaldamento globale superi costantemente gli 1,5°C in circa sette anni. Questa stima è soggetta a grandi incertezze, soprattutto a causa dell’incertezza sul riscaldamento aggiuntivo derivante da agenti diversi dal CO2, tuttavia, è chiaro che il budget di carbonio rimanente – e quindi il tempo rimasto per raggiungere l’obiettivo di 1,5°C ed evitare gli impatti peggiori del cambiamento climatico – si sta esaurendo rapidamente.

La professoressa Corinne Le Quéré, docente di ricerca della Royal Society presso la Scuola di Scienze Ambientali dell’UEA, ha dichiarato: “Gli ultimi dati sulla CO2 mostrano che gli sforzi attuali non sono abbastanza profondi o diffusi per mettere le emissioni globali su una traiettoria discendente verso il Net Zero, ma alcune tendenze delle emissioni stanno iniziando a muoversi, dimostrando che le politiche climatiche possono essere efficaci”.

Dal rapporto emerge anche che le tendenze regionali variano notevolmente. Secondo le proiezioni, nel 2023 le emissioni aumenteranno in India (8,2%) e in Cina (4,0%), mentre diminuiranno nell’UE (-7,4%), negli USA (-3,0%) e nel resto del mondo (-0,4%). Inoltre  le emissioni globali da carbone (1,1%), petrolio (1,5%) e gas (0,5%) dovrebbero aumentare.

Circa la metà di tutta la CO2 emessa continua ad essere assorbita dai “pozzi” terrestri e oceanici, mentre il resto rimane nell’atmosfera dove provoca il cambiamento climatico. Le emissioni globali di CO2 dovute agli incendi nel 2023, inoltre,  sono state superiori alla media (in base alle registrazioni satellitari dal 2003) a causa di una stagione estrema di incendi in Canada, dove le emissioni sono state da sei a otto volte superiori alla media.

 

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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