Inquinamento

L’inquinamento atmosferico ci toglie in media 2 anni di vita

L'esposizione ad elevate concentrazioni di particolato riduce l'aspettativa di vita media più di fumo, malaria e HIV

L’inquinamento atmosferico riduce l’aspettativa di vita di 2 anni in media. Lo rivela l’ultimo aggiornamento dell’Air Quality Life Index realizzato dagli esperti dell’università di Chicago. Il particolato ha ricadute sulla salute e sulle aspettative di vita medie più gravi di tubercolosi, HIV, malaria, ma anche del fumo e della guerra.

Nell’Africa centrale e occidentale HIV e malaria sono un problema noto per la salute di migliaia di persone, ma nessuno considera l’inquinamento, i cui effetti hanno una simile ricaduta sull’aspettativa di vita. L’uso del carbone probabilmente aumenterà nei prossimi due decenni in Africa: secondo le stime potrebbe essere tre volte più alto, aumentando così il rischio per la salute delle persone.

Un quarto della popolazione mondiale abita nei 4 stati dell’Asia meridionali che risultano essere anche tra i più inquinati nel mondo, ossia Bangladesh, India, Nepal e Pakistan. In questi Paesi, a causa di una esposizione a livelli di particolato del 44% più alti di 20 anni fa, l’aspettativa di vita si è ridotta in media di 5 anni.  Nel Sudest asiatico, delle 650 milioni di persone che ci abitano, l’89% vive in zone in cui l’inquinamento atmosferico eccede le soglie limite dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In Europa quasi tre quarti della popolazione vive in zone altamente inquinate. Se le concentrazioni annuali scendessero al di sotto della soglia limite, l’aspettativa di vita aumenterebbe di 3 mesi. Oltre ai settori dell’est Europa, tra le zone più inquinate c’è la Pianura Padana: a Milano se il particolato scendesse sotto la soglia limite dell’OMS l’aspettativa di vita si allungherebbe di 1.1 anni.

Solo politiche mirate alla riduzione dell’inquinamento possono migliorare la situazione. Un esempio arriva dalla Cina che dal 2013 ha iniziato una battaglia per abbassare le concentrazioni di particolato: tre quarti del calo globale dell’inquinamento rilevato da allora è attribuibile alla Cina. In pratica lo Stato ha tagliato l’inquinamento atmosferico di quasi il 40%: se questi risultati venissero mantenuti nel tempo l’aspettativa di vita dei cittadini cinesi potrebbe allungarsi di 2 anni.

«Se affrontassimo il problema dell’inquinamento atmosferico con lo stesso vigore e attenzione con cui stiamo affrontando il coronavirus, miliardi di persone in tutto il mondo vivrebbero più in salute e più a lungo», afferma Michael Greenstone, professore di economia e uno dei creatori dell’Air Quality Life Index. «Ma l’inquinamento atmosferico non può essere curato con una iniezione. L’unica soluzione per affrontare questo problema è attraverso politiche mirate». Un fattore da tenere in considerazione soprattutto in questo momento, in cui i Paesi cercano di risollevare l’economia dopo il lockdown.

Leggi anche:

Allergie ai pollini sempre più aggressive, colpa di cambiamenti climatici e inquinamento

Inquinamento, il 2019 «anno nero»: l’allarme di Legambiente

Silvia Turci

Ho conseguito una laurea specialistica in Comunicazione per l’Impresa, i media e le organizzazioni complesse all’Università Cattolica di Milano. Il mio percorso accademico si basa però sullo studio approfondito delle lingue straniere, nello specifico del francese, inglese e russo, culminato con una laurea triennale in Esperto linguistico d’Impresa. Sono arrivata a Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995) nel 2014 e da allora sono entrata in contatto con la meteorologia e le scienze del clima: una continua scoperta che mi ha fatto appassionare ogni giorno di più al mio lavoro.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio