L’inquinamento atmosferico indebolisce la capacità di attenzione dei bambini
Una nuova ricerca condotta dai ricercatori dell’Istituto per la salute globale di Barcellona (ISGlobal) e pubblicata su Environment International, rivela che l’inquinamento atmosferico indebolisce la capacità di attenzione dei bambini.
L’esposizione al biossido di azoto (NO2) – un inquinante in gran parte emesso dal traffico stradale – è legata a una minore capacità di attenzione nei bambini di età compresa tra i quattro e gli otto anni.
???️La exposición al dióxido de nitrógeno (#NO2) durante los dos primeros años de vida se asocia a una menor capacidad de atención en niños de 4 a 8 años, especialmente en los chicos.
Nuevo estudio liderado por #ISGlobal:
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— ISGlobal (@ISGLOBALorg) April 22, 2024
Inquinamento e attenzione: lo studio spagnolo
Utilizzando i dati di oltre 1.700 donne e dei loro figli in quattro regioni spagnole, i ricercatori hanno stimato l’esposizione giornaliera all’NO2 durante la gravidanza e nei primi sei anni dell’infanzia, tenendo conto dell’indirizzo di residenza di ciascuna famiglia.
Inoltre, hanno valutato la funzione attentiva (la capacità di scegliere a cosa prestare attenzione e cosa ignorare) a 4-6 anni e a 6-8 anni. E la memoria di lavoro (la capacità di trattenere temporaneamente le informazioni) a 6-8 anni, utilizzando test al computer. I risultati mostrano che i bambini esposti a livelli più elevati di NO2 hanno maggiori probabilità di avere una attenzione più scarsa a 4-6 anni. Sono più sensibili a questo inquinante a 2 anni.
La funzione attentiva è fondamentale per lo sviluppo delle funzioni esecutive del nostro cervello, che controllano azioni, pensieri ed emozioni per raggiungere un obiettivo o uno scopo. “La corteccia prefrontale, una parte del cervello responsabile delle funzioni esecutive, si sviluppa lentamente e sta ancora maturando durante la gravidanza e l’infanzia”, spiega Anne-Claire Binter, ultima autrice dello studio e ricercatrice post-dottorato presso ISGlobal.
Questo lo rende vulnerabile all’esposizione all’inquinamento atmosferico, che negli studi sugli animali è stato collegato a infiammazione, stress ossidativo e alterazione del metabolismo energetico nel cervello. Lo studio suggerisce che la prima infanzia, fino all’età di 2 anni, sembra essere un periodo importante per l’attuazione di misure preventive”, afferma Binter.
Anche un piccolo effetto a livello individuale derivante da livelli di esposizione relativamente bassi, come in questo studio, può avere grandi conseguenze a livello di popolazione”. L’esposizione all’inquinamento atmosferico dovuto al traffico è quindi un fattore determinante per la salute delle generazioni future”.