AGATA – Antarctic Geospace and Atmosphere reseArch: il programma SCAR coordinato da una scienziata italiana
Si tratta di un nuovo programma di ricerca scientifica sui poli a guida INGV
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È partito ufficialmente il 1° gennaio 2025 AGATA – Antarctic Geospace and Atmosphere reseArch, il nuovo programma di ricerca scientifica dello SCAR (Scientific Committee on Antarctic Research). Per la prima volta un programma SCAR è coordinato da un italiano: Lucilla Alfonsi, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Questo importante riconoscimento segna una svolta per la comunità scientifica italiana e internazionale, confermando il ruolo dell’Italia nello studio delle regioni polari.
Inizia AGATA un nuovo programma di ricerca scientifica sui poli a guida INGV!https://t.co/dN6aWriowV
— Lucilla Alfonsi (@AlfonsiLucilla) February 6, 2025
AGATA si propone di rivoluzionare la comprensione dell’atmosfera polare e del geospazio attraverso un approccio interdisciplinare. Il programma rappresenta uno sforzo senza precedenti per indagare il ruolo critico dei poli nelle interazioni Sole-Terra, con l’obiettivo di migliorare la modellistica atmosferica e ottimizzare servizi fondamentali come il monitoraggio del meteo spaziale e la sicurezza delle comunicazioni satellitari e terrestri.
“Le regioni polari rappresentano straordinari laboratori naturali per la comprensione delle dinamiche dell’atmosfera e dello spazio. Con AGATA vogliamo costruire una rete internazionale che promuova la collaborazione tra le comunità scientifiche e garantisca la condivisione di dati, strumenti e competenze”, ha dichiarato Lucilla Alfonsi, coordinatrice del programma.
Grazie al supporto di SCAR, AGATA coinvolge istituzioni scientifiche di diversi Paesi, garantendo l’integrazione delle infrastrutture già presenti in Artide e Antartide e la realizzazione di nuove campagne di misura di parametri atmosferici, ionosferici e magnetosferici da terra e da satellite. Uno degli obiettivi principali è quello di formare una nuova generazione di scienziati polari attraverso workshop e scuole internazionali per studenti e giovani ricercatori. Ciò sarà possibile anche grazie al sostegno del Programma di ricerca artica (PRA) e al riconoscimento ricevuto dalla Conferenza internazionale sulla pianificazione della ricerca artica (ICARP IV).
Il programma culminerà nel 2032, anno di inaugurazione del prossimo Anno Polare Internazionale (2032-2033), con i ricercatori formati grazie ad AGATA protagonisti di nuove sfide scientifiche.
Con AGATA l’Italia, grazie all’INGV, consolida la sua posizione nel panorama internazionale della ricerca polare, contribuendo a rispondere a domande fondamentali sui processi atmosferici e spaziali e fornendo strumenti essenziali per affrontare le sfide globali del futuro.
(comunicato stampa INGV)