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Alluvione di Senigallia: la cronistoria della tragedia

Nel maggio del 2014 una forte ondata di maltempo causò l'esondazione del Misa. Un processo infinito vede imputati i due ex sindaci

È sfumata subito in un rinvio la prima udienza del processo per l’alluvione di Senigallia del maggio 2014. Il tutto a causa di difetti di notifica relativi al cambio del collegio penale. Uno dei giudici designati, infatti, ha chiesto l’astensione perché è tra le parti offese, avendo subito in prima persona i danni dovuti all’esondazione del fiume Misa del 3 maggio 2014. Tra gli otto imputati figurano i due ex sindaci, Maurizio Mangialardi e Luana Angeloni. Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo plurimo, inondazione, lesioni, abuso di ufficio, omissione di atti d’ufficio e falso ideologico. Secondo l’accusa, il Comune non fu in grado di fronteggiare l’alluvione che causò circa 180 milioni di euro di danni e tre morti.

Alluvione di Senigallia: la cronistoria di una tragedia

Ma cosa successe in quelle tragiche giornate? Tra il 2 e il 4 maggio 2014 tutte le Marche furono colpite da una forte ondata di maltempo. Secondo il rapporto preliminare di evento, redatto dalla Protezione Civile, “rovesci e temporali persistenti hanno determinato un significativo innalzamento dei livelli idrometrici, soprattutto dei bacini minori della regione, con conseguenti fenomeni di esondazione”.
La zona più colpita fu quella di Senigallia dove l’esondazione del fiume Misa causò gravi allagamenti in gran parte della città, non solo nel centro ma anche nelle frazioni situate a monte lungo il corso del Misa. Il torrente Triponzio esondò nel comune di Chiaravalle, allagando parte del centro abitato. Nelle strade l’acqua arrivò a toccare i 3 metri di altezza lambendo i primi piani delle abitazioni. Le acque del Misa travolsero quasi tutta la porzione sud della città, con interi quartieri residenziali sommersi anche da 2 metri d’acqua e fango.

Crediti: Protezione Civile Marche

Particolarmente colpite le frazioni di Vallone, Cannella, Borgo Bicchia e Borgo Mulino. Alla fine dell’evento si contarono 3 morti e danni per circa 180 milioni di euro, più di 5 mila abitazioni allagate e 1.500 persone sfollate.
Ma frane, esondazioni ed allagamenti colpirono un po’ tutta la regione con gravi episodi di dissesto idrogeologico anche nei giorni successivi. Numerose frane e smottamenti colpirono la SS4 Salaria, tra i comuni di Acquasanta Terme e Arquata del Tronto, con la conseguente chiusura dell’arteria. Domenica 4 maggio oltre alle intense piogge si attivarono forti venti nord-orientali con violente mareggiate sulle coste.
La Protezione Civile emanò l’allerta meteo secondo le modalità codificate e fu preceduta da un ulteriore avviso di condizione meteo avversa emesso mercoledì 30 aprile con validità dalle ore 12 di venerdì 2 maggio, fino alle ore 12 di sabato 3 maggio e ulteriormente prorogato fino alle ore 24 di domenica 4 maggio.

Judith Jaquet

Mi sono laureata con lode in Letterature straniere, indirizzo in Scienze della Comunicazione, con una Tesi in Linguistica generale, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia (Albo dei professionisti) dal 2008, dopo aver frequentato il Master in Giornalismo Campus Multimedia dello Iulm. Lavoro nella redazione di Meteo Expert dal 2011 e mi occupo della gestione dei contenuti editoriali sul web e sui social network. Conduco le rubriche di previsioni meteo in onda sui canali Mediaset e sulle principali radio nazionali.

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