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Aprile 2023 più fresco della norma ma ancora estremamente secco al Nord

Sulle regioni settentrionali e in Sardegna è mancato circa un terzo delle precipitazioni normali

In Aprile il consueto trend che vede le temperature quasi costantemente sopra la media ha subito una battuta d’arresto: il mese è stato più fresco della norma (anomalia -0.6°C rispetto alla media del trentennio 1991-2020) e praticamente in tutti i settori dell’Italia gli scarti sono stati negativi, eccetto in Sardegna che ha chiuso con un dato nella media. Le anomalie più ampie al Nord-Est (-1.1°C) e al Sud (-1°C); a seguire il Centro (-0.5°C), il Nord-Ovest (-0.2°C) e la Sicilia (-0.1°C).

Sull’andamento termico hanno influito, con buona probabilità, le conseguenze del riscaldamento di fine febbraio del Vortice Polare Stratosferico, rinforzate dal naturale transito stagionale verso una circolazione anticiclonica nella stratosfera polare. In pratica, a livello troposferico, hanno preso forma alcune importanti situazioni di blocco anticiclonico nell’area europea, con conseguenti discese di masse d’aria polare o artica verso il Mediterraneo. Le due irruzioni fredde più importanti si sono verificate nella prima settimana e a metà mese, ma in particolare il primo evento ha contribuito a riportare condizioni pienamente invernali con temperature minime sotto zero e con strascichi anche nel periodo pasquale.

Verso la fine del mese, invece, una massa d’aria torrida in risalita verso l’Europa sud-occidentale è riuscita a sfiorare anche le nostre regioni determinando un’impennata delle temperature, in particolare in Sardegna dove il giorno 29 i picchi sono andati leggermente oltre i 30°C. Il nucleo più caldo di questa massa d’aria subtropicale ha colpito più direttamente la Spagna dove sono stati osservati nuovi record per il mese di aprile, fra cui spiccano i 38.8°C di Cordoba, in un contesto di grave siccità che sta colpendo questo Paese.

Tornando in Italia, l’accumulo medio di precipitazioni a livello nazionale non si discosta molto dalla norma (-3% di anomalia complessiva), ma con differenze marcate fra le diverse aree. Al Nord e in Sardegna è mancato circa un terzo delle precipitazioni normali (-36% al Nord-Ovest, -35% in Sardegna e -34% al Nord-Est), ma con alcune zone colpite più pesantemente dalla siccità rispetto ad altre, come ad esempio la bassa pianura padana, l’Emilia-Romagna e il Ponente ligure; in queste regioni si sono verificati pochi eventi piovosi di una certa rilevanza, i più significativi dei quali nei giorni 13 e 20.

Al Sud, invece, le fasi piovose sono state più frequenti e distribuite soprattutto nelle prime due decadi del mese con conseguenti accumuli molto più abbondanti della media in gran parte del settore (+73% di anomalia). Anche in Sicilia il dato finale (+74%) ricalca quello riscontrato al Sud, ma più che altro grazie alle abbondanti precipitazioni verificatesi nel settore nord-orientale dell’isola. Da segnalare i notevoli accumuli mensili per il mese di aprile a Brindisi (147 mm) e a Messina (175 mm) che rappresentano i valori più elevati almeno dal 1979.

Siccità: la primavera precede sempre in deficit idrico. Da gennaio ad aprile -44% di pioggia al Nord-Ovest

La stagione primaverile procede sempre in deficit idrico (-10% a livello nazionale), ma per via soprattutto della carenza di precipitazioni sulle regioni settentrionali (-47% al Nord-Ovest, -25% al Nord-Est) e in Sardegna (-37%); leggera prevalenza di quantitativi inferiori alla norma anche al Centro (-7%). Al Sud e in Sicilia, invece, il bimestre ha visto accumuli superiori alla media (+45% e +10% rispettivamente). Da inizio anno si conferma un lieve deficit a livello nazionale (-5%), ma sempre con marcate differenze a seconda delle zone: il Nord-Ovest continua a essere l’area più colpita dalla siccità con uno scarto di -44% rispetto alla norma; dato negativo anche al Nord-Est (-15%) e in forma più contenuta anche in Sicilia (-7%). Il Sud, invece, si distingue per la piovosità superiore alla media (+32%), mentre al Centro e in Sardegna l’accumulo da inizio anno è, per il momento, molto vicino alla norma (+3% e +4% rispettivamente).

Per quel che riguarda le temperature stagionali, la combinazione fra due mesi molto differenti fra loro ha dato come risultato delle anomalie abbastanza contenute e in gran parte positive: +0.3°C su tutta Italia, +0.6°C in Sardegna, +0.5°C al Nord-Ovest, +0.4°C al Centro e in Sicilia. Ha chiuso nel complesso in media il Nord-Est, mentre la primavera sta procedendo leggermente sotto la norma al Sud (-0.1°C).

Naturalmente il dato negativo di aprile ha contribuito a limare un po’ l’anomalia complessiva da inizio anno che, tuttavia, resta positiva (+0.6°C), così come in tutti i settori del nostro Paese, ma con una predominanza del Nord (+1°C al Nord-Ovest, +0.8°C al Nord-Est), seguito dal Centro (+0.6°C) e infine dalle Isole e il Sud (+0.2°C e +0.1°C rispettivamente).

Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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