Caldo anomalo e niente piogge: torna il rischio siccità
Secondo l’Osservatorio Permanente dell’Autorità Distrettuale del Po, i livelli del grande fiume sono in costante calo.
La lunga fase di tempo stabile che sta interessando l’Italia sta generando anche un rischio siccità, con ripercussioni sulla portata di laghi e fiumi. Non siamo ancora in una situazione di emergenza per il bacino del Po, ma la situazione potrebbe peggiorare arrivando a uno stato di sofferenza se nelle prossime settimane non dovessero arrivare piogge significative. Secondo il bollettino dell’Osservatorio permanente dell’Autorità distrettuale del fiume Po la situazione generale sul distretto si mantiene stazionaria con i valori di portata al di sotto delle medie di riferimento e in lento e costante esaurimento ma comunque superiori ai valori minimi storici. Prezioso è stato l’apporto della neve caduta sui rilievi alpini ed appenninici in un inverno tra i più caldi di sempre.
A Pontelagoscuro, sezione di chiusura del bacino, la portata attuale è di 920 mc al secondo, con una riduzione di circa 17-20% rispetto la media di periodo, a conferma del rischio di stato di “sofferenza”. L’acqua al momento c’è ma la combinazione tra temperature elevate e assenza di perturbazioni potrebbe aggravare la disponibilità delle riserve idriche. Un nuovo punto della situazione verrà effettuato dall’Autorità di bacino il prossimo 7 maggio.
La situazione sta diventando difficile anche in Friuli dove le ultime piogge significative si sono verificate a inizio marzo e le temperature in aumento hanno reso necessario con largo anticipo l’avvio dell’irrigazione nei campi. La colture più colpite da questa siccità anticipata sono quelle di orzo e frumento, ma anche ortaggi e frutteti, oltre alle attività di semina del mais. Il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana si è attivato sia nelle aree già servite da impianti irrigui a scorrimento o a pressione, sia in quelle attraversate da canali e corsi d’acqua in propria gestione nel Medio Friuli e nella Bassa Friulana.
Ma le preoccupazioni arrivano anche dal Sud: in Puglia il Consorzio per la bonifica della Capitanata ha dovuto rinviare l’avvio della stagione irrigua al 15 aprile e solo per una parte delle utenze irrigue. Secondo Francesco Vincenzi presidente dell’Anbi, Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue: “La mancanza di certezza sull’avvio dell’irrigazione, a causa della crisi idrica, in una parte del Tavoliere delle Puglie è preoccupante non solo per l’economia agricola locale, ma perché colpisce uno dei giacimenti dell’agroalimentare italiano in un momento in cui l’emergenza Covid-19 dimostra l’importanza della produzione nazionale di cibo”.