Da settimane la California è dilaniata da incendi senza precedenti e da condizioni di siccità record: le fiamme non si placano coprendo un’area vasta quanto Los Angeles o New York. La siccità è talmente grave che sta mettendo in serio pericolo la produzione alimentare di alcuni tipi di frutta e verdura in tutti gli Stati Uniti: alcuni alberghi della zona sono arrivati a far pagare le docce mentre i ristoranti hanno vietato l’accesso ai bagni. In queste condizioni, la centrale idroelettrica Edward Hyatt Powerplant è stata costretta a chiudere a causa dei bassi livelli dell’acqua per la prima volta da quando è stata aperta. Si tratta di un impianto di pompaggio sotterraneo, idroelettrico, situato nella contea di Butte, vicino alla diga di Oroville, la più alta degli Stati Uniti. La costruzione dell’impianto è iniziata nel 1964 ed è stata completata nel 1967. Il lago Oroville si è ridotto ad appena il 24% della capacità totale, un minimo storico: secondo le rilevazioni effettuate il 5 agosto si tratta di 10 punti percentuali al di sotto della media di sempre del serbatoio. “I responsabili delle operazioni del DWR State Water Project hanno messo offline l’Hyatt Powerplant sul lago Oroville a causa del calo dei livelli del lago. Questa è la prima volta che l’impianto va offline a causa dei bassi livelli del lago. Si tratta solo uno dei tanti impatti senza precedenti che stiamo vivendo in California a causa della siccità indotta dal clima. La California e molte zone della parte occidentale degli Stati Uniti stanno sperimentando gli impatti dei cambiamenti climatici accelerati, compresi i livelli record dei bacini idrici a causa del deflusso drasticamente ridotto di questa primavera” ha dichiarato in un comunicato stampa il direttore del Dipartimento delle Risorse Idriche della California, Karla Nemeth.
Quattro anni fa la diga aveva fatto parlare per motivi opposti: il suo enorme bacino idrico lungo 10 miglia, si era riempito fino alla sommità durante le violente tempeste invernali e le acque impetuose avevano distrutto il suo canale di scarico, causando l’evacuazione di emergenza di 18.000 persone. A giugno 2019 invece, dopo un inverno piovoso, il serbatoio era pieno al 97%; quest’anno il livello dell’acqua è sceso al di sotto dei tubi di aspirazione che normalmente inviano l’acqua per far girare le turbine nel substrato roccioso sotto la diga. “Questo è un problema enorme. Fa parte della grande sfida che affronteremo quest’estate” ha affermato Severin Borenstein, co-direttore dell’Energy Institute presso la Haas School of Business dell’UC Berkeley e membro del consiglio di amministrazione del California Independent System Operato, che gestisce la rete elettrica dello stato. Secondo le sue ricerche però l’elettricità persa può essere ampiamente sostituita aumentando la produzione di centrali elettriche a gas naturale e importando elettricità da altri stati.
“Siamo in una nuova normalità. La pianificazione deve tener conto di ciò. Non stiamo parlando del cambiamento climatico in arrivo. È qui. Sono cautamente ottimista sul fatto che non avremo alcun blackout quest’anno. Stiamo lavorando duramente per assicurarci che tutto vada per il meglio” queste le parole di Gunda, un ingegnere meccanico e aeronautico che in precedenza ha lavorato come direttore della ricerca presso l’UC Davis Energy Efficiency Institute. La soluzione definitiva, hanno affermato Gunda e Borenstein, è che lo stato continui a lavorare con l’industria privata per costruire più impianti di batterie per immagazzinare elettricità dall’energia solare durante il giorno e rilasciarla sulla rete quando il sole tramonta nelle notti calde. Le autorità di regolamentazione statali richiedono anche a servizi pubblici di allineare più contratti per fornire elettricità durante le ondate di calore estreme.
A partire dal 2018 circa il 13% dell’elettricità della California è stata generata da centrali idroelettriche. L’Hyatt Power Plant è il quarto produttore di energia idroelettrica di tutto lo stato, secondo la California Energy Commission, con la capacità di alimentare fino a 800.000 case quando funziona a pieno regime. I funzionari avevano precedentemente avvertito che la centrale elettrica avrebbe potuto essere costretta a chiudere, dicendo che sarebbe stata messa fuori servizio se il serbatoio fosse sceso al di sotto di circa 630-640 piedi sopra il livello medio del mare. Più del 95% dell’America occidentale è in uno stato parziale di siccità e sette stati sono considerati interamente siccitosi: si tratta di California, Idaho, Montana, Nevada, North Dakota, Oregon e Utah. In California la siccità viene considerata “eccezionale” interessando oltre il 46% del suo territorio. Si tratta di una delle peggiori siccità di sempre che aggrava gli incendi e spinge i regolatori della California a votare per limitare l’accesso all’acqua per migliaia di agricoltori della Central Valley.