In Italia record di eventi estremi nel 2021: «un pericolo concreto», avverte la Coldiretti. I dati
La crisi climatica colpisce in modo sempre più evidente anche il nostro Paese, che dall’inizio di quest’anno ha già dovuto affrontare 1787 fenomeni estremi.
Lo rende noto la Coldiretti, e avverte: ci troviamo di fronte a un nuovo record, e l’anno non è ancora finito.
Tra nubifragi, grandinate, tornado, tempeste di vento, ondate di calore e di gelo estreme, in soli dieci anni abbiamo assistito a un aumento dei fenomeni estremi del 548 per cento. L’analisi della Coldiretti su dati Eswd ha confrontato i dati registrati finora nel 2021 con quelli del 2011, delineando uno scenario che, spiega l’associazione, aggrava le perdite provocate dalla crisi climatica «all’agricoltura italiana pari a 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni a causa dalla tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi»
«Violenti temporali, grandinate, tornado e tempeste di vento che colpiscono le città e le campagne – sottolinea la Coldiretti – si abbattono su un territorio duramente provato dalla siccità con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti, frane e smottamenti».
Gli eventi estremi di questo tipo rappresentano «un pericolo concreto – avverte la Coldiretti, – in un Paese dove a causa della cementificazione e dall’abbandono sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che hanno parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni».
Il settore della nostra economia che quotidianamente vive più degli altri le conseguenze della crisi climatica è quello dell’agricoltura: l’associazione degli agricoltori sottolinea l’urgenza di «interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia».
Il maltempo che ha colpito il Belpaese nell’ultimo periodo sta minacciando in particolare la raccolta delle olive e la vendemmia, ancora in corso per i grandi vini rossi. «La pioggia impedisce di entrare nei campi per le operazioni di raccolta ma a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – sono anche gli eventi estremi con l’arrivo di venti di burrasca che fanno cadere a terra i prodotti, facendo perdere un intero anno di lavoro».