Marzo 2025: caldo record per i mari che bagnano l’Italia
Marzo 2025 è stato il più caldo della serie storica in Europa. Quali sono state le anomalie termiche e pluviometriche in Italia? Ecco cosa raccontano i dati della rianalisi climatica ERA5 di Copernicus.

In Europa la temperatura media del marzo 2025 ha superato di 2,41°C la media del trentennio di riferimento 1991-2020, rendendo il mese da poco concluso il marzo più caldo della serie storica per il nostro Continente. La maggior parte dell’Europa meridionale ha inoltre visto condizioni più piovose della media, in particolare sulla Penisola Iberica, colpita da una serie di eventi meteorologici particolarmente gravi.
È quanto riportato dal bollettino del Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio implementato dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) per conto della Commissione Europea, che mensilmente pubblica i risultati dell’elaborazione dei dati di ERA5: la rianalisi climatica sviluppata da ECMWF.
Quali sono state le anomalie della temperatura dell’aria e delle precipitazioni per il solo territorio italiano? E le anomalie termiche dello strato superficiale dei mari che bagnano le nostre coste?
Per scoprirlo, abbiamo acquisito ed elaborato i dati mensili di ERA5 ed ERA5-Land dal 1950 ad oggi.
Marzo 2025 è stato il dodicesimo marzo più caldo in Italia dal 1950
Secondo i dati ERA5-Land di Copernicus, a livello nazionale la temperatura media del primo mese della primavera meteorologica 2025 è stata di 7,71°C: 1,32°C in più rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. Complici le numerose giornate piovose e un deciso calo termico nella terza settimana del mese, marzo 2025 è stato “solo” il dodicesimo più caldo registrato in Italia dal 1950, ben lontano dal record di +2,29°C del marzo 2001.
L’avvio della stagione primaverile più freddo degli ultimi 76 anni resta invece quello del 1987, con una temperatura media inferiore a quella climatica di gennaio, ed un’anomalia di -4,09°C. Il motore del gelo storico che colpì l’Italia nel marzo di quell’anno fu l’Anticiclone russo-siberiano, che a più riprese si allungò verso il Mediterraneo centrale, portando la neve su gran parte delle nostre regioni centro-meridionali e in particolare lungo il versante adriatico, fino a Lecce. Ed è in tutto il Centro-sud dell’Italia che nel 2001 si è registrato il record di calore per il mese di marzo, con anomalie non inferiori a +4°C proprio sui settori adriatici e ionici.
Nel marzo del 2025 il tempo frequentemente perturbato e il ritorno dell’inverno nella seconda metà del mese hanno invece contribuito a mantenere le anomalie della temperatura entro +1°C in gran parte del Nordovest e dell’Emilia Romagna, a non superare, se non in aree limitate, i +1,5°C nelle Alpi orientali, tra Lazio, Abruzzo e Molise e nelle zone interne del Sud e delle Isole.
Così, con un valore medio di +1,67°C, l’anomalia della temperatura media nazionale sulla terraferma dei primi tre mesi del 2025 è andata a posizionarsi al di sotto del valore record del 2024 (+2,48°C), al di sopra di quello del 2023 (+1,20°C).
Caldo record per le acque superficiali del mare
Se la temperatura dell’aria sulla terraferma non ha raggiunto valori record, lo ha fatto la temperatura dello strato superficiale dei mari che circondano l’Italia. Esattamente come accaduto nel mese di febbraio.
La temperatura media del marzo 2025 per i bacini compresi tra 36-47° N e 6-20° E (l’area della mappa sotto riportata) è stata infatti di 15,21°C: 1,15°C in più rispetto al trentennio di riferimento 1991-2020, quasi due decimi in più rispetto al record dell’anno scorso, e oltre la soglia di +1°C per la seconda volta dal 1950 in questo mese.
A soffrire maggiormente l’eccesso di calore sono stati l’Alto e il Medio Adriatico, il Mar Ionio, il Canale e il Mare di Sardegna e lo Stretto di Sicilia, con anomalie fino a +1,5 °C, in alcuni punti anche leggermente superiori. Più contenuta l’anomalia della temperatura delle acque del Mar Ligure e di gran parte del Tirreno.
Con un valore medio di +1,00°C, l’anomalia della temperatura dello strato superficiale del mare dei primi tre mesi del 2025 è la più elevata dal 1950, seguita dall’anomalia media gennaio-marzo del 2024 (+0,98°C) e, al terzo posto, dall’anomalia del 2023 (+0,81°C): tre anni con valori ben superiori non solo a quelli precedenti il 2014, quasi sempre negativi, ma anche a quelli dell’ultimo decennio, quasi tutti positivi.
Nel trimestre in cui il mare è più freddo, negli ultimi tre anni la temperatura delle sue acque superficiali ha dunque subito un’impennata, andando così a rifornire anche in questo periodo dell’anno il serbatoio sempre più pieno di vapore acqueo ed energia a disposizione dei fenomeni atmosferici, sempre più violenti.
Marzo 2025 molto piovoso al Centro-Nord, ma il record del 2013 è lontano
La primavera meteorologica è iniziata con un treno di 15 perturbazioni in transito sull’Italia e situazioni critiche tra Liguria, Toscana ed Emilia Romagna. Marzo 2025 sarà quindi ricordato come un mese decisamente piovoso, soprattutto al Centro-nord, ma non come un mese record. Con un’anomalia di quasi +50% a livello nazionale, secondo i dati ERA5-Land di Copernicus è stato infatti l’undicesimo mese di marzo più piovoso dal 1950. Il record di piovosità spetta al 2013, con un’anomalia di ben +92,2%, il record negativo al secchissimo 1994, con un’anomalia di -82,6%.
Nel 2025 l’eccesso di precipitazione rispetto alla media climatica 1991-2020 ha riguardato tutta l’Italia, tranne i settori alpini più settentrionali, la Campania, gran parte di Basilicata e Calabria, il Salento e la Sicilia occidentale, dove invece gli accumuli sono stati nel complesso inferiori alla norma. Nel 2013 le uniche zone in cui le precipitazioni raggiunsero quantitativi prossimi alla media climatica furono le regioni del medio versante adriatico e il settore centrale delle Alpi, mentre il resto del Paese ricevette quasi ovunque il doppio delle piogge attese, addirittura oltre tre volte la norma in Liguria e su vaste aree della Pianura Padana e della Sardegna.
Marzo 1994 può essere al contrario ricordato come il mese quasi senza pioggia in tutto il Paese, in particolare al Centro-sud e in Emilia Romagna, dove caddero meno di 20 mm di pioggia in un mese.
Aprile 2024 è stato un mese caldo, specie nelle regioni del Medio Adriatico e al Sud, e avaro di precipitazioni quasi ovunque, soprattutto sulle regioni centrali e meridionali, ma il record, ancora una volta, spetta alla temperatura del mare, mai così elevata a metà primavera. Dove si collocherà aprile 2025?