Nature: la grave siccità del 2022 al Nord causata dal deficit di neve
La diminuzione della copertura nevosa accentuerà gli impatti del cambiamento climatico sull'approvvigionamento idrico
La gravissima siccità che ha colpito il Nord Italia nel 2022 ha uno stretto legame con le mancate precipitazioni nevose in montagna. Lo conferma un nuovo studio pubblicato su Nature in cui si evidenzia come la persistenza dell’ alta pressione sub-tropicale durante l’inverno 2021-2022 si è tradotta in un’anomalia del -88% nel picco di acqua derivata dalla neve equivalente.
Complici la riduzione delle precipitazioni estive e l’aumento delle temperature, questo deficit di neve ha portato al più basso accumulo di acqua terrestre mai registrato nell’estate del 2022.
La diminuzione della copertura nevosa accentuerà sempre di più gli impatti del cambiamento climatico sull’approvvigionamento idrico.
Gli studiosi hanno combiniamo le analisi nivologiche e climatiche con una serie di dati sull’immagazzinamento dell’acqua terrestre, sul flusso dei torrenti e sulle restrizioni all’uso dell’acqua in caso di emergenza.
I periodi di siccità da neve sono causati da un’anomalia delle precipitazioni, da temperature superiori alla media e molto spesso questi due eventi sono combinati. Studi recenti hanno dimostrato che questi eventi si sono intensificati nell’emisfero settentrionale a partire dal 1980, aumenteranno di frequenza in un clima in via di riscaldamento e sono spesso esacerbati da episodi di pioggia che cade sulla neve presente al suo determinandone lo scioglimento precoce. Le precedenti siccità da neve hanno anche dimostrato che possono portare a un’escalation di impatti a partire dal deficit di scioglimento delle nevi e culminare nella scarsità d’acqua e, infine, in restrizioni d’emergenza dell’uso dell’acqua (come limitazioni agli usi non essenziali dell’acqua o alla fornitura di acqua per aree o periodi specifici)
La diminuzione della copertura nevosa accentuerà gli impatti del cambiamento climatico sull’approvvigionamento idrico, tra cui la diminuzione dell’accumulo sui ghiacciai e quindi l’accelerazione dello scioglimento, la riduzione della ricarica delle sorgenti e l’aumento della mortalità degli alberi, nonché la diminuzione della portata globale dei corsi d’acqua. Questi processi si intersecheranno anche con tendenze che prevedono siccità più intense, rendendo l’approvvigionamento idrico più esposto alla variabilità climatica e a episodi di bassa portata più frequenti.