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Record di pioggia primaverile al Nord: in un mese sono transitate 14 perturbazioni

Al Sud e sulle Isole peggiora il deficit di pioggia, mentre le temperature hanno raggiunto l'anomalia più elevata insieme a quella delle primavere 2018 e 2001

La primavera meteo, che comprende i mesi di marzo-aprile-maggio, si è chiusa con anomalie record per la pioggia sulle regioni del Nord, e per il caldo sulle regioni del Sud e le Isole.

Primavera record per la pioggia al Nord e per il caldo al Sud

Maggio è stato un altro mese che ha mostrato segni di eccezionalità, ma diversamente da aprile, questa volta soprattutto per quel che riguarda le precipitazioni. Con una circolazione atmosferica che ha visto prevalere gli anticicloni di blocco sul Nord Europa e scarsa presenza/persistenza di aree di alta pressione sul Mediterraneo, l’Italia ha vissuto un periodo decisamente instabile e perturbato, col passaggio di 14 perturbazioni e un surplus di precipitazioni pari a +77% a livello nazionale, che rappresenta il 5° valore più elevato dalla fine degli anni ’50 del secolo scorso.

Tra le fasi di maltempo più significative spicca quella di metà mese (dal 14 al 16) che ha interessato per lo più il Nord con accumuli di pioggia eccezionali in poche ore e lo sviluppo di supercelle in pianura con conseguenti allagamenti, flash flood, danni, disagi ed evacuazioni preventive. Ed è proprio il Nord Italia ad avvicinarsi al record storico mensile di pioggia caduta, più esattamente al 2° posto fra i mesi di maggio più piovosi con +136% di anomalia (+173% al Nord-Ovest e +98% al Nord-Est), poco sotto il primato del maggio 1984.

L’eccezionalità del mese è confermata anche dall’osservazione di alcuni nuovi record di accumulo mensile nell’ambito della rete ENAV/Aeronautica Militare, più esattamente a Torino con 288 mm accumulati in un numero decisamente elevato di giorni piovosi (18 in tutto) e Venezia con 205 mm di cui 113 mm in un giorno solo (il 16).

pioggia record primavera

Precipitazioni abbondanti anche in montagna, sulle Alpi con cospicue nevicate a quote elevate: nella stazione della Paganella l’accumulo mensile è stato di 235 mm, nuovo record di maggio per questa località. Valori complessivamente nella norma (+2%), invece, al Centro con leggeri esuberi sul versante tirrenico e prevalenti deficit nelle regioni adriatiche.

Bilancio decisamente negativo al Sud (-25%) e in maniera più contenuta anche in Sardegna (-8%), mentre la Sicilia ha chiuso il mese in controtendenza rispetto al periodo precedente, con più del doppio delle precipitazioni normali (+156%).

Anche il trimestre primaverile evidenzia una prevalenza di accumuli oltre la media che hanno portato a un dato nazionale di +44% (5° valore più elevato della serie storica insieme al 1975) grazie ai valori abbondanti del Nord (eccetto in Romagna dove si è rimasti sotto la media) con +125% al Nord-Ovest e +55% al Nord-Est, e in misura inferiore anche per gli esuberi al Centro (+15%) per lo più su Toscana, Umbria e Marche (bilancio negativo su Abruzzo e Molise).

In particolare il dato al Nord, specie quello sulle regioni nord-occidentali, rappresenta il più elevato della serie storica, dunque il nuovo record primaverile, raggiunto grazie anche ai nuovi primati stagionali osservati in alcune stazioni della rete, nella fattispecie: 688 mm a Malpensa, 551 mm a Milano, 550 mm a Torino, 489 mm a Bric della Croce e 321 mm alla Paganella.

Scenario differente al Sud e sulle Isole dove hanno prevalso i segni negativi, in particolare al Sud (-12%) e sulla Sardegna (-19%), mentre in Sicilia gli accumuli di maggio hanno ridotto sensibilmente il deficit complessivo (-2%).

Da inizio anno il bilancio resta in eccesso grazie a tre mesi molto abbondanti (febbraio, marzo, maggio) su cinque; il dato finale è +40% che equivale a circa 32 miliardi di metri cubi di acqua in più rispetto alla norma, quasi tutti dovuti agli abbondanti accumuli al Nord, mentre il Centro risulta solo un po’ sopra la media e il Sud comprese le Isole restano un poco sotto.

Primavera record per il caldo al Sud e sulle Isole

Le elaborazioni relative alle temperature evidenziano un maggio sopra la media (+0.5°C di anomalia nazionale, non particolarmente rilevante nell’ambito della serie storica), ma con una sostanziale differenza fra il Nord e il Sud. Anomalie positive piuttosto ampie sono emerse dai dati al Sud e sulle Isole (fra +1°C e +1.1°C), mentre il Centro si è avvicinato al risultato nazionale con +0.6°C di scarto.

Scenario differente al Nord che ha chiuso con un’anomalia leggermente negativa, dovuta per lo più ai valori sotto la media al Nord-Ovest (-0.3°C), mentre al Nord-Est la temperatura media mensile non si è discostata dal valore normale; tenendo conto che le temperature minime sono state in generale sopra la media, queste condizioni sono da imputare esclusivamente ai valori delle temperature massime che hanno dato luogo a scarti di -0.5°C sulle regioni nord-orientali e addirittura -1.4°C su quelle nord-occidentali, uno fra i valori più bassi degli ultimi decenni. Pertanto, a differenza di aprile, la sensazione di aver vissuto un mese più fresco del normale è corretta e confermata dai dati, ma solo per le regioni settentrionali.

pioggia record primavera

Considerando l’intera stagione primaverile, invece, si torna a parlare di valori eccezionalmente elevati a partire dal dato nazionale (+1.2°C) che rappresenta il 2° più alto della serie storica, appena dopo il record del 2007 che poteva essere battuto agevolmente se non si fosse verificata la battuta d’arresto di maggio al Nord. Le anomalie del trimestre sono state ampie in gran parte d’Italia, eccetto al Nord-Ovest che si è fermato a +0.6°C. Gli scarti al Nord-Est e al Centro-Sud, invece, hanno in generale superato 1°C, più esattamente +1.1°C al Nord-Est, +1.3°C al Centro e in Sardegna, +1.4°C al Sud e +1.5°C in Sicilia. In particolare il dato medio di +1.4°C del Sud insieme alle Isole rappresenta il più elevato della serie, in compagnia del 2018 e 2001.

Rimane eccezionale anche il valore della temperatura media da inizio anno: nonostante il ridimensionamento dovuto al risultato di maggio, il valore dell’anomalia nazionale (+1.6°C) resta al 1° posto insieme al dato dell’analogo periodo gennaio-maggio del 2007.

Simone Abelli

È meteorologo presso Meteo Expert dal 1999. Nel 1995 consegue la laurea a pieni voti in Fisica con una tesi sull’analisi statistica delle situazioni meteorologiche legate agli eventi alluvionali che hanno interessato l’Italia. Dal 1996 al 1998 svolge attività di ricerca nell’ambito del progetto europeo MEDALUS sul problema della desertificazione nel Mediterraneo. Dal 2008 al 2015, diviene uno dei meteorologi di riferimento delle reti televisive Mediaset. Principali pubblicazioni: “Il clima dell’Italia nell’ultimo ventennio” e “Manuale di meteorologia”.

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