Siccità: nel Nord Italia il clima dell’Etiopia. Lo studio
La ricerca mostra che il numero di periodi di siccità intensa vissuti in entrambe le aree è più che raddoppiato dal 2000.
La siccità estrema che ha colpito di recente il Nord Italia è raddoppiata negli ultimi due decenni, creando un clima che rispecchia sempre più quello dell’Etiopia e del Corno d’Africa. Lo rivela un nuovo studio condotto da WaterAid e dalle università di Cardiff e Bristol.
La ricerca ha esaminato la frequenza e l’entità dei rischi di inondazione e siccità negli ultimi 41 anni in sei Paesi: Pakistan, Etiopia, Uganda, Burkina Faso, Ghana e Mozambico. L’Italia è stata inclusa come termine di paragone europeo.Attraverso le immagini e i dati satellitari è emerso come il riscaldamento globale stia creando un “effetto frusta”, dando vita a fenomeni estremi irregolari. In presenza di pressioni climatiche estreme, aree che prima erano soggette a frequenti siccità sono ora più inclini a frequenti inondazioni, mentre altre regioni storicamente soggette a inondazioni ora sopportano siccità più frequenti.
L’analisi mostra che la regione meridionale di Shabelle, in Etiopia, che tra il 1980 e il 2000 ha sperimentato numerosi periodi di inondazioni, sta vivendo in modo cronico una siccità prolungata e grave. Il fiume Shabelle, che è un’importante fonte d’acqua per la Somalia, ha recentemente sperimentato le peggiori condizioni di siccità nel Corno d’Africa. L’aumento della siccità è simile a quello che ha vissuto l’Italia settentrionale e la ricerca mostra che il numero di periodi di siccità intensa vissuti da entrambe le aree è più che raddoppiato dal 2000.
Siamo davanti a un “rischio climatico a rovescio“: le siccità in entrambe le regioni sono state intervallate da precipitazioni estreme che hanno causato devastanti inondazioni, come quelle che si sono verificate quest’estate in Lombardia.
I dati mostrano che Mbale, una regione orientale dell’Uganda all’ombra del Monte Elgon, sta vivendo condizioni molto più umide, che hanno creato inondazioni senza precedenti negli ultimi tre anni. WaterAid ha parlato con Okecho Opondo, un insegnante di scuola elementare in pensione, che ha affermato come il cambiamento dei modelli meteorologici stia causando enormi problemi. “Siamo in totale confusione. I mesi che prima erano piovosi ora sono secchi. Quando le piogge arrivano, possono essere brevi ma intense, causando inondazioni”, ha detto. “In altre occasioni, i periodi di pioggia sono troppo lunghi e causano la distruzione delle infrastrutture e il fallimento dei raccolti. E poi i periodi di siccità possono essere molto lunghi, portando ulteriormente alla distruzione dei raccolti e alla fame”.