Acqua alta, Venezia colpita da una marea epocale. C’entra qualcosa il cambiamento climatico?
Il fenomeno dell'acqua alta c'è sempre stato, vero, ma mai con questa frequenza
Siamo appena stati testimoni di una marea epocale che, nella notte tra il 12 e il 13 novembre, ha allagato Venezia sfiorando il record assoluto del 1966. Le immagini della città, allagata da una marea di 187 centimetri, hanno fatto il giro del Mondo. Un evento così eccezionale può essere collegato al cambiamento climatico?
«Il fenomeno dell’acqua alta c’è sempre stato, è vero, ma mai con questa frequenza», spiega la meteorologa Serena Giacomin. La Basilica di San Marco è stata invasa dall’acqua 5 volte, due di queste nel nuovo millennio. Dal 1923 al 2000 si sono verificati a Venezia 10 casi di marea eccezionale, cioè maggiore di 140 cm sul livello medio del mare; dal 2001 a ieri i casi sono già 11.
«Al momento – continua Serena Giacomin – non è possibile attribuire direttamente l’acqua alta di questi giorni al cambiamento climatico. Il fenomeno, però, rientra nell’aumento in frequenza di maree eccezionali e questa tendenza è attribuibile al cambiamento climatico».
«L’innalzamento del mare va a sommarsi anche al fenomeno di subsidenza a cui la città è fortemente soggetta». Si tratta dello sprofondamento del suolo per cause naturali e antropiche. A Venezia, secondo i dati messi a disposizione dal Comune, dal 1950 al 1970, l’abbassamento medio del suolo è stato di circa 12 cm.
Questi due processi contribuiscono al fenomeno acqua alta e, nel tempo, hanno contribuito a far variare il livello medio del mare, che attualmente è circa 30 cm (media degli ultimi quindici anni) più alto di quello del 1897.