Violenti temporali del 18 agosto legati al fenomeno “Derecho”: ecco cos’è successo
Il sistema convettivo responsabile dei violenti fenomeni registrati nella giornata di giovedì 18 agosto ha percorso oltre 1500 km
Nella giornata del 18 agosto l’Italia centro-settentrionale è stata colpita da una passata temporalesca di portata storica, sia per quanto riguarda l’estensione che per la sua intensità. Federico Pavan di PRETEMP (gruppo di esperti che si occupa di previsioni sperimentali probabilistiche sui temporali, oltre che della raccolta di dati sugli eventi meteorologici estremi in Italia) ci ha fornito una dettagliata analisi, soprattutto per quanto riguarda il vasto fronte che ha colpito tra la tarda mattinata e il pomeriggio la zona compresa tra l’alto Tirreno e il Nord-Est causando pesanti danni.
“L’evento si può distinguere principalmente in tre fasi”, dice Pavan. “La prima è stata una cella temporalesca molto intensa (probabilmente una supercella) approdata su Chiavari, Lavagna e Sestri Levante causando danni ingenti tramite raffiche lineari e grandine fino a 7 cm stimati. Almeno 22 persone sono rimaste ferite mentre cercavano di chiudere le finestre o di portare al riparo le automobili.
“La seconda e ben più critica fase è quella del Derecho: un termine spagnolo utilizzato negli Stati Uniti che significa “diretto”, “su una direzione”. Il derecho è un particolare e raro fenomeno convettivo che si può classificare come tale quando un Sistema Convettivo a Mesoscala (MCS) mantiene venti di almeno 93 km/h per almeno 400 km (fonte: National Weather Service statunitense). Questo sicuramente lo ha fatto. In particolare, questo si può catalogare come “Serial Derecho”, ovvero un derecho derivante da una linea temporalesca contenente al suo interno più echi ad arco (come successo specie dopo il superamento degli Appennini) e che si forma in presenza di aree di basse pressioni organizzate.”
L’eco ad arco, o bow-echo, è una particolare tipologia di temporale in cui un sistema multicellulare lineare assume una forma arcuata nella sua direzione avanzante, dovuta all’azione di forti correnti in ingresso dalla parte posteriore del temporale (rear inflow jet).
“Il derecho in questione” prosegue Federico Pavan “si è formato nel corso della notte intorno all’isola di Maiorca e da lì non si è più fermato: la Corsica è stata investita in pieno, prendendosi venti fino a 224 km/h; tutta la fascia tra La Spezia e Livorno e che si estende fino al confine nordorientale italiano, con venti prima fino a 140-150 km/h sul confine Liguria-Toscana e poi persistenti fino od oltre i 100 km/h (vedasi veneziano); Slovenia, Austria centro-orientale ed infine Repubblica Ceca meridionale. In totale il sistema convettivo ha percorso oltre 1500 km, ma per la classificazione a derecho basta il tratto tra Corsica occidentale e veneziano. Il criterio quindi è abbondantemente rispettato.
“La terza fase è avvenuta tra serata e nottata: dopo il transito del derecho. La Toscana (regione dove la linea è transitata in tarda mattinata) è finita almeno parzialmente sotto il sole, cosa che ha comportato un recupero di energia per eventuale convezione successiva (supportata dalla dinamica favorevole). Proprio per le condizioni favorevoli, molteplici celle più distinte sono riuscite a generare grandine anche di grandi dimensioni (fino a 9-10 cm se non oltre)”.
Si è trattato perciò come detto di un evento di portata eccezionale, non solo per l’Italia ma anche per l’Europa in generale.