L’impatto globale della crisi da coronavirus a livello ambientale potrebbe innescare un pericoloso effetto boomerang. Ad oggi, infatti, gli effetti sono positivi grazie al calo dei consumi di energia e delle emissioni di CO2. La riduzione delle emissioni in Italia è stimabile intorno al 35% nei mesi di marzo e aprile 2020 e sono previste oltre 20 milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto all’anno precedente.
Il dossier “Gli effetti del lockdown sulle emissioni di CO2 in Italia, una prima analisi congiunturale” realizzato da Italy for Climate, l’alleanza per il clima fra le imprese italiane della green economy ci offre però un quadro piuttosto allarmante su ciò che avverrà una volta finito il tempo sospeso del lockdown.
Questa boccata d’ossigeno per l’ambiente per effetto delle misure di contenimento è ciò che dovrebbe accadere nei prossimi 10 anni se fossero davvero efficaci le strategie di taglio delle emissioni per centrare gli obiettivi di Parigi ma si tratta, purtroppo, di un situazione provvisoria e causata da fattori diversi dalla volontà di evitare l’aggravarsi della crisi climatica.
Secondo il report, a fine pandemia “c’è il rischio che si inneschi una crescita senza precedenti che allontanerà l’Italia sempre più dai target dell’accordo di Parigi”.
Per riuscire a essere in linea con Parigi – afferma Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – si dovranno mettere in campo politiche e misure tali da garantire livelli di emissione di CO2 paragonabili a quelli di queste ultime settimane, in un Paese che cresce, con un sistema produttivo pienamente operativo e elevati livelli di occupazione. Uno sforzo titanico necessario per evitare un’altra grande crisi, quella climatica, anche perché la storia insegna che dopo una crisi economica e un calo significativo delle emissioni queste potrebbero tornare a crescere anche più di prima”
Marzo: emissioni di CO2 al – 17%
Secondo il report di Italy for Climate, il calo dei consumi e delle emissioni nel mese di marzo in Italia è stato graduale. I consumi elettrici della settimana 9-15 marzo sono diminuiti del 5,8% rispetto alla stessa settimana del 2019 e, nella settimana dal 23 al 29 marzo quando le misure restrittive erano ormai a regime, del 21,1%. Complessivamente nel mese di marzo i consumi di energia sono diminuiti del 15,9% rispetto allo stesso mese del 2019 e le emissioni di CO2 del 17% (5,7 milioni di tonnellate di CO2), i ¾ di questo calo sono dovuti alla contrazione del settore dei trasporti. Le emissioni di CO2 connesse alla mobilità si sono ridotte, infatti, di quasi 4,5 milioni di tonnellate di CO2, il crollo dei consumi di gasolio è responsabile del 60% di questo calo.
Aprile crollo del 70% dei prodotti petroliferi e delle emissioni
Nelle prime settimane di aprile, il gas e l’energia elettrica e i prodotti petroliferi mostrano livelli di riduzione dei consumi e delle emissioni più alti di quelli della media di marzo. I consumi di energia elettrica nelle prime tre settimane di aprile si stabilizzano intorno a un – 23% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il crollo più rilevante riguarda i consumi petroliferi che si attestano a un impressionante – 70% circa. Solo nel settore dei trasporti si stimano 7 milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto all’anno precedente.
Nel 2021 rimbalzo del Pil dopo il crollo del 2020
Ad aprile 2020 Confcommercio prevede una riduzione del PIL del 13%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nel 2021, probabilmente, andremo incontro invece a un netto aumento del prodotto interno lordo. Analizzando l’andamento delle crisi economiche che hanno segnato la storia del Pianeta nel corso degli anni, in particolare quella del 2008, si evidenzia come sempre, dopo una crisi economica, la successiva fase di ripresa sia segnata da una nuova crescita delle emissioni, spesso maggiore di quella pre-crisi. Il balzo in avanti del Pil nel 2021 potrebbe dunque coincidere con una crescita delle emissioni senza precedenti.
La sfida, dunque, è tremendamente difficile: riusciremo a risollevare l’economia con politiche low carbon o si ripeterà lo stesso schema del passato?