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Dopo i No-vax arrivano i No-sic: il negazionismo al limite dell’assurdo nega anche la siccità

La siccità? Non esiste, è un’invenzione dei media per sottomettere il popolo.

L’individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero, un sentimento di potenza invincibile. Ciò gli permette di cedere a istinti che, se fosse rimasto solo, avrebbe necessariamente tenuto a freno”.

Basterebbe questa attualissima definizione elaborata nel 1895 dall’antropologo francese Gustave Le Bon per aiutarci a capire il fenomeno del negazionismo, relegarlo nella psicologia delle masse e metterci il cuore in pace.

Ma di fronte all’ennesimo sfregio della ragione non si può tacere. Dopo aver negato la Shoah, l’11 settembre e il Covid, la massa dei negazionisti con un cuor solo (meglio dire un cervello solo) si è prodigata a negare anche la siccità. Sì, avete letto bene: la siccità.
Non piove da mesi? Falso. I fiumi in secca e il Po ai minimi storici? I prodi negazionisti ci forniscono “prove” con fotografie di fiumi gonfi di acqua e dighe strabordanti.

Dietro l’emergenza siccità ci sarebbe l’ennesimo complotto ai danni dei cittadini con i giornali ovviamente venduti. Il tutto per rendere il popolo schiavo di una non meglio precisata lobby di potenti legata alle multinazionali.

Non dovremmo nemmeno perdere tempo a segnalare questo ennesimo esempio di irrazionalità ai limiti del disagio mentale, ma purtroppo dobbiamo mettervi in guardia dal tentativo strisciante di inserire la crisi climatica e i suoi effetti nel calderone del verosimile. Sarà vero? Ci tengono nascosta la verità?

Avevamo già trattato l’argomento negazionismo nell’articolo Le teorie negazioniste stanno passando dalla pandemia al clima. Una questione da non sottovalutare, dove veniva messo in luce come la disinformazione di stia insinuando maggiormente nei campi in cui la posta in gioco è più alta., crisi climatica in primis. Nella ricerca dell’Institute for Strategic Dialogue (ISD), ‘Climate Lockdown’ and the Culture Wars: How COVID-19 Sparked a New Narrative Against Climate Action, viene citata una nuova teoria della cospirazione utilizzata per guidare il dibattito negazionista: “la tirannia del clima”. La diffusione di notizie false sulla pandemia, sui vaccini e sulle misure di contenimento del contagio intraprese dai governi- scrivevamo in questo interessante articolo – ha generato alleanze digitali che, autoalimentandosi, hanno innescato un conflitto. La ricerca dell’ISD aveva fatto emergere come il negazionismo climatico stia seguendo questa dinamica: un crogiolo digitale in cui movimenti, ideologie e attori precedentemente distinti trovano terreno comune sul quale coltivare lo scontro con le istituzioni governative, con la comunità scientifica e -come la cronaca riporta e anche nel nostro caso– con i giornalisti. Dalla “dittatura sanitaria” alla “tirannia del clima”, ci si muove su strade fatte di teorie cospirazioniste e presunti piani autoritari segreti, notizie false o distorte, nelle quali le parole non hanno valore e i fatti non vedono verifica.

Davanti a questi esempi non possiamo che continuare, come sempre, a documentare con numeri e fatti la realtà, rimanendo sempre dalla parte della verità e della scienza. La crisi climatica si può battere solo con lo strumento della conoscenza.

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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