Estate 2023, per l’Italia la settima più calda e piovosa dal 1959
L’estate meteorologica 2023, stata caratterizzata da tre intense ondate di caldo alternate a periodi più freschi e piovosi, è stata la settima più calda e piovosa dal 1959.
L’intera stagione estiva si posiziona al 7° posto fra le più calde dal 1959 con un’anomalia di +0.9°C; una stagione connotata da tre ondate di calore, una per mese, che in luglio e agosto hanno dato origine a numerosi record di temperatura.
Anche per quanto riguarda le precipitazioni, l’estate appena conclusa ha visto il 47% in più della pioggia normale, che la pone al 7° posto fra le estati più piovose dal 1959 e al 2° posto dagli anni ’90, dopo l’estate del 2014.
Da inizio anno lo scarto dalla media della temperatura resta intorno a +0.6°C, un valore intermedio fra gli anni più caldi, mentre l’anomalia pluviometrica sale ulteriormente raggiungendo +28% che equivale a circa 32 miliardi di metri cubi di acqua in più rispetto alla norma.
L’estate si è chiusa con un Agosto segnato da una intensa ondata di caldo, e nuovi record
Il mese di agosto è stato caratterizzato da un’ampia ondulazione delle temperature che sono passate da una fase insolitamente sotto la media nella prima parte, all’intensa ondata di calore (la terza della stagione, durata 10 giorni) dopo metà mese, per poi piombare nuovamente sotto la media negli ultimi giorni.
Nonostante la notevole portata dell’ondata di calore (si è trattato di uno degli eventi più intensi osservati, per giunta con i massimi effetti nella terza decade di agosto), i periodi freschi che l’hanno preceduta e seguita hanno contribuito a mantenere contenuta l’anomalia termica mensile che è risultata pari a +0.5°C rispetto alla media climatica del trentennio 1991-2020. Questo valore cade al 13° posto fra i più elevati della serie storica.
Durante l’ondata di calore di agosto, cominciata il 18, terminata il 27 e causata dall’espansione dell’alta pressione subtropicale dall’Africa nord-occidentale verso l’Europa centrale con i massimi effetti, per quanto ci riguarda, al Centro-Nord e nella regione alpina, sono stati osservati alcuni record assoluti (fra cui 37.9°C a Civitavecchia, 37.2°C a Torino Caselle) e diversi record di agosto (fra cui 39.2°C a Capo Caccia, 37.4°C a Malpensa, 37.3°C a Fiumicino, 31.5°C a Dobbiaco).
Altri dati notevoli sono certamente i record di quota dello zero termico rilevati dal radiosondaggio delle ore 00 UTC del giorno 21 a Payerne – Svizzera – (5298 m) e a Novara (5328 m), indici dello stress termico a cui è stato sottoposto l’ambiente montano alpino, soprattutto i ghiacciai.
In effetti anche in quota sono state osservate temperature eccezionali, come ad esempio i 34°C a Courmayeur (1224 m), i 13°C sulla cima della Marmolada (3300 m) e i 9.2°C alla Capanna Margherita – Monte Rosa – (4554 m). Il fronte di aria polare marittima che ha messo fine all’ondata di caldo ha generato forti e diffuse precipitazioni con intensi temporali e nubifragi, particolarmente abbondanti al Nord e in Toscana. Considerando l’intero territorio nazionale, il giorno 28 è stato il più piovoso degli ultimi cinque anni con 6.3 miliardi di metri cubi di acqua in 24 ore, di cui 5.3 miliardi al Nord. Da segnalare anche il concomitante tracollo dello zero termico con la neve è riuscita a interessare i rilievi alpini a quote intorno ai 2000 metri e localmente anche un po’ più sotto.
In generale, agosto è stato più piovoso della media con un’anomalia di +46%, grazie agli abbondanti accumuli al Centro-Nord (da 58% a 62% superiori alla norma). In evidenza soprattutto il Piemonte dove gli accumuli hanno toccato punte oltre i 400 mm nel settore nord della regione, valori che sarebbero più in linea con un’intera stagione.
I sensori della stazione di Torino Caselle, oltre ad aver registrato il nuovo record assoluto di temperatura massima, hanno rilevato anche il notevole quantitativo mensile di 178 mm, il 3° valore fra i più abbondanti della serie storica e il più elevato da metà degli anni ’70 del secolo scorso.
Sulle regioni meridionali il mese è stato meno carico di precipitazioni rispetto alla media, con -49% al Sud, -19% in Sicilia e -13% in Sardegna; in diverse aree di queste regioni le piogge sono state assenti o del tutto trascurabili.
A livello globale il trimestre giugno-agosto è stato il più caldo della serie storica
A livello globale, secondo le elaborazioni della NOAA e del Copernicus Climate Change Service, è stato di gran lunga il più caldo agosto dal 1850 (0.3°C circa più caldo del precedente record del 2016) e anche il secondo mese più caldo in assoluto dopo il luglio del 2023, a circa +1.5°C sopra la media del periodo 1850-1900, considerato come riferimento dell’epoca preindustriale.
Naturalmente, dato che ogni singolo mese del trimestre estivo si è rivelato nettamente il più caldo nelle rispettive classifiche (a causa anche del notevole contributo del fenomeno El Niño che ha preso forma proprio in giugno), anche l’intera stagione estiva va a occupare il 1° posto fra le più calde della serie storica, contemplando logicamente quello che è stato il giorno più caldo della Terra dalla metà del XIX secolo, nella fattispecie il 6 luglio.