Giornata nazionale del mare: l’inestimabile valore di una risorsa attaccata dalla crisi climatica
Si celebra oggi la Giornata nazionale del mare, istituita nel 2017 con l’obiettivo di accrescere l’amore e il rispetto per questa insostituibile risorsa.
Con i suoi quasi 8mila chilometri di coste, l’Italia vanta anche paesaggi marini apprezzati in tutto il mondo. Il Mediterraneo però è anche tra gli hotspot dove gli effetti dei cambiamenti climatici sono più evidenti.
I rischi connessi alla crisi climatica aumenteranno, specie per i Paesi dell’area del #Mediterraneo.
? Intervista a Gonéri Le Cozannet, uno dei co-autori del rapporto @ipcc sugli Impatti, Adattamento e Vulnerabilità#ipcc #ClimateCrisis https://t.co/VLWj7wiSiX— IconaClima (@iconaclima) March 1, 2022
La superficie del Mediterraneo, secondo l’ultimo rapporto IPCC, si è infatti scaldata di ben 0.29-0.44°C per decennio dagli anni ’80, mentre il livello del mare sta aumentando ad un ritmo di circa 1,5 mm l’anno nel corso 20mo secolo. E sono ben 150 milioni le persone che abitano sulle coste del Mediterraneo (un terzo della popolazione dell’area mediterranea). Inoltre, secondo gli scienziati, sebbene non sia stato rilevato un trend relativo allo sviluppo dei cosiddetti “medicane“- gli “uragani” del Mediterraneo – in futuro la loro formazione potrebbe diventare meno frequente, ma la loro intensità sembra destinata ad aumentare.
Giornata del mare: una risorsa fondamentale anche per l’economia nazionale
Il mare italiano costituisce una risorsa fondamentale anche dal punto di vista economico e incide in modo significativo sul Pil nazionale. La penisola è inoltre uno dei principali contributori dell’Economia Blu dell’Unione Europea, termine con il quale si indica un modello di economia dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica.
Secondo un recente rapporto di Unioncamere, l’economia del mare in Italia comprende quasi 200 mila imprese, tra pesca, cantieristica, trasporti marittimi, turismo e attività di ricerca, pari al 3,2% del totale delle imprese; produce circa il 3% del Pil e dà lavoro a oltre 880 mila occupati, con dinamiche di crescita negli ultimi anni ben superiori a quelle dell’intera economia.
Se si considera che ogni euro generato direttamente dal comparto ne attiva circa altri due sull’economia nazionale, si arriva a un valore aggiunto prodotto dall’intera filiera pari a di 130 miliardi di euro all’anno.
2021-2030: siamo nel Decennio del Mare
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2021-2030 “Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile“: dieci anni dedicati all’Oceano e alla salvaguardia del mare e della sua salute. L’obiettivo è quello di costruire un programma comune di ricerca e di innovazione tecnologica attorno al quale mobilitare la comunità scientifica, i governi, il settore privato e la società civile per un Oceano pulito e sano, che ispira e che coinvolge. La crisi climatica in atto corre veloce ed è necessario agire adesso. Saranno dieci anni dedicati a comprendere l’importanza vitale del mare e degli oceani per il nostro Pianeta, con l’obiettivo di arrivare a costituire una vera e propria Generazione Oceano, pienamente consapevole del suo valore.