Guanti e mascherine gettati in mare: i nuovi rifiuti ai tempi del coronavirus
Recuperata nel Porto di Ancora un'enorme quantità di prodotti inquinanti prima impensabili
Guanti e mascherine gettati in mare. Sono la nuova frontiera dell’inquinamento in tempi di coronavirus. La quantità maggiore è stata raccolta nelle acque del Porto di Ancona. A recuperare l’insolita immondizia è stata l’imbarcazione anti-inquinamento Pelikan. Si tratta di rifiuti cui, fino a qualche settimana fa, mai avremmo pensato. Rifiuti che, oggi, stanno diventano un vero e proprio problema.
Guanti e marscherine gettati in mare: il nuovo tipo di rifiuti inquinanti
A fronte delle poche conseguenze positive del lockdown- si pensi all’aria più pulita o all’aumentata visibilità atmosferica rese possibili dalla drastica diminuzione di smog- quelle negative sono moltissime. Lo smaltimento illegale di nuovi tipi di rifiuti è tra questi. Uno spettacolo, quello di guanti e mascherine gettati in mare, davvero sconfortante. “Vi è poco da dire, sempre le medesime cose– afferma Paolo Baldoni, CEO di Garbage Group-. L’inquinamento è solo causa dei comportamenti sbagliati dell’essere umano”. Garbage Group è una tra le società che si occupa della raccolta, del recupero e dello smaltimento dei rifiuti nelle marche. “Questa è una dimostrazione tipica, anzi direi scientifica, di un modello di inquinamento e di criticità ambientale”.
Anche in piena emergenza covid, il ciclo di produzione di rifiuti inquinanti non cambia
Il “ciclo vizioso”, dunque, è sempre quello. La produzione di immondizia inquinante non cessa nemmeno in tempi di emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo in questi mesi. La gente acquista un prodotto, lo utilizza e poi, troppo volte, anziché smaltirlo in modo corretto, lo trasforma in un rifiuto altamente inquinante. Esattamente questo succede con guanti e mascherine gettati in mare. E i nostri bacini, come spesso accade, diventano il ricettacolo prediletto di questo tipo di immondizia. A dimostrazione che nemmeno una pandemia è in grado di scardinare l’incuria e l’egoismo di un numero troppo elevato di persone.