Il Mar Mediterraneo sta subendo in modo molto evidente gli effetti dei cambiamenti climatici. Un monitoraggio effettuato da Greeneace ha evidenziato come con l’aumento delle temperature venga minacciata la biodiversità attraverso una tropicalizzazione del Mediterraneo.
Sono così in aumento specie che dovrebbero vivere ad altre latitudini, mentre altre tipiche del nostro mare sono destinate a scomparire se la situazione non dovesse cambiare.
Attraverso il monitoraggio di Greenpeace, sono stati posizionati in diversi punti del Tirreno e dell’Adriatico dei termometri per registrare le temperature dalla superficie fino a 40 metri di profondità.
??Dal Tirreno all’Adriatico, i #cambiamenticlimatici minacciano la biodiversità dei mari. È in atto la tropicalizzazione del Mediterraneo: aumentano specie che vivrebbero ad altre latitudini, mentre specie simboliche muoiono. #marecaldo #difendiamoilmare https://t.co/DEfdniCdxl
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) July 9, 2021
Secondo Greenpeace “i monitoraggi condotti in Sardegna nell’area marina protetta di Capo Carbonara ad esempio mostrano una situazione in rapida evoluzione: fenomeni di sbiancamento delle alghe corallinacee fino ai 35 metri, non presenti nell’area lo scorso anno, e gravi impatti sulle colonie di gorgonie, soprattutto tra i 20 e 30 metri di profondità, dove in alcuni siti si è riscontrata la morte del 90% delle colonie di gorgonie gialle (Eunicella cavolini). Per trovare gorgonie gialle e bianche (Eunicella singularis) in buone condizioni bisogna scendere fino a 30-40 metri. Le gorgonie rosse (Paramuricea clavata) presentano invece ancora i segni delle morie registrate nelle estati tra il 2018 e il 2020 quando le temperature superficiali hanno superato di circa un grado le medie mensili.
L’aumento delle temperature delle acque sta favorendo l’aumento di specie termofile native, tra cui il pesce pappagallo (Sparisoma cretense), la cernia dorata (Ephinephelus costae) e il vermocane (Hermodice carunculata), la cui popolazione è aumentata in modo esponenziale negli ultimi anni Si tratta di un segnale di un lento spostamento verso nord dell’abbondanza di alcune specie meridionali.
Secondo un recente rapporto dell’Agenzia Europea per l’ambiente i mari europei sono sempre più caldi: tra il 1981 e il 2018 la temperatura superficiale dei 5 mari d’Europa è aumentata di 0,2-0,5 gradi ogni 10 anni. La temperatura del Nord Atlantico è aumentata di 0,2°C ogni decennio, mentre quella del Mar Nero di 0,5°C ogni decennio. Tra il 2000 e il 2019 il Mar Nero si è infatti scaldato di circa 1 grado, il Mediterraneo e il Baltico di oltre 0,5 gradi, il Mare del Nord di circa 0,4 gradi e il Nord Atlantico di quasi 0,3 gradi.