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Il ruolo strategico delle foreste urbane nelle città italiane

Nel pieno della crisi climatica e della crescente urbanizzazione, le foreste urbane stanno assumendo un ruolo sempre più importante nel futuro delle città italiane. Non si tratta semplicemente di parchi o aree verdi, ma di vere e proprie infrastrutture multifunzionali in grado di generare benefici ambientali, sanitari, sociali ed economici. In un momento in cui le città sono responsabili di circa il 70% delle emissioni globali di CO₂ e ospitano oltre il 55% della popolazione mondiale.

Uno degli impatti più importanti delle foreste urbane riguarda la mitigazione del cambiamento climatico; gli alberi assorbono anidride carbonica, producono ossigeno e contribuiscono a raffreddare naturalmente l’aria urbana. Secondo quanto indica il report di ISPRA un solo albero maturo può assorbire fino a 150 kg di CO₂ all’anno, l’ombreggiatura e l’evapotraspirazione possono ridurre le temperature urbane di fino a 2-4°C, contrastando il fenomeno dell’isola di calore urbana, sempre più marcato durante le estati italiane.

Le foreste urbane filtrano anche inquinanti atmosferici come particolato fine (PM10 e PM2.5), biossido di azoto (NO₂) e ozono troposferico. Come mostrano i dati del progetto europeo URBAN GreenUP, alcune specie arboree possono ridurre le concentrazioni di PM fino al 25% in prossimità di aree trafficate.

Oltre al clima e all’aria, gli alberi in città hanno un impatto diretto sulla salute pubblica; secondo quanto segnala il report del Ministero della Salutel’accesso quotidiano a spazi verdi è associato a una diminuzione del 20% del rischio di depressione e a un miglioramento generale del benessere psicofisico. La presenza di vegetazione riduce lo stress, migliora la qualità del sonno, e ha effetti positivi sulla pressione sanguigna e sul sistema immunitario. Numerosi studi evidenziano che i bambini cresciuti in ambienti ricchi di natura sviluppano migliori capacità cognitive e sociali, mentre negli anziani si registra una riduzione del rischio di demenza fino al 16% in contesti verdi.

Investire in foreste urbane significa anche generare valore economico e occupazionale, basti pensare che ogni euro speso in verde pubblico genera, secondo i dati della FAO, un ritorno economico tra i 2 e i 4 euro in termini di salute, energia risparmiata e aumento del valore immobiliare. Le aree alberate attraggono investimenti, migliorano l’attrattività turistica e favoriscono la coesione sociale, offrendo spazi di incontro e attività per tutte le
fasce d’età.

Grazie anche al supporto del PNRR e degli obiettivi europei sul clima, diverse città italiane stanno investendo in progetti di forestazione urbana su larga scala. Milano punta a piantare 3 milioni di alberi entro il 2030 con il progetto “ForestaMi”. Torino ha lanciato piani per creare corridoi ecologici lungo il fiume Dora, Bologna intende aumentare del 30% le superfici alberate entro il 2035, e Roma sta avviando nuovi boschi urbani in periferia, coinvolgendo attivamente la cittadinanza. Secondo quanto riporta il report di Italia Domani tra il 2022 e il
2026 sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana in 14 città metropolitane.
Le foreste urbane sono una delle risposte più intelligenti alle sfide del nostro tempi e integrare la natura nelle città significa costruire ambienti più sani, più vivibili e più pronti ad affrontare le trasformazioni climatiche.

 

Redatto da Martina Hamdy

Redazione

Redazione giornalistica composta da esperti di clima e ambiente con competenze sviluppate negli anni, lavorando a stretto contatto con i meteorologi e i fisici in Meteo Expert (già conosciuto come Centro Epson Meteo dal 1995).

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