Fridays For Future, la rabbia della piazza: «domani è troppo tardi». Cosa chiede chi ha manifestato oggi
Le attiviste e gli attivisti di Fridays For Future sono tornati a riempire le piazze dell’Italia e di tutto il mondo con lo sciopero globale per il clima di venerdì 3 marzo 2023. Accanto a loro anche tutti i principali movimenti per il clima e numerose realtà della società civile che si battono per i diritti.
«Cresce il vuoto sociale dopo la pandemia e dopo la guerra, evidenti le contraddizioni fra i profitti delle multinazionali del fossile e la crescente disuguaglianza, climatica e sociale, nel mondo e nel nostro paese» dice Ester Barel, portavoce di Fridays For Future Italia. Per risolvere le sfide sociali, economiche e ambientali che affrontiamo oggi, secondo il movimento dobbiamo ripensare lo status quo. «Questo è il decennio in cui dobbiamo realizzare gran parte della riconversione ecologica».
Nelle strade italiane, i giovani di Fridays For Future hanno ribadito le priorità proposte con la loro Agenda Climatica durante l’ultima campagna elettorale, i cui punti chiave riguardano l’energia (rinnovabili e comunità energetiche), la mobilità sostenibile, lo stop ai sussidi ambientalmente dannosi e alle cosiddette bombe climatiche, la transizione ecologica e la sostenibilità economica, la giustizia sociale e l’eco transfemminismo.
«Torniamo con rivendicazioni concrete per chiedere a questo governo di essere ascoltati», avvertono.
Ce lo conferma anche Martina Comparelli di Fridays For Future Milano, il movimento che nel capoluogo lombardo ha riempito le strade in un corteo che dalla piazza del Castello Sforzesco ha marciato fino alla Stazione Centrale.
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Non solo Fridays For Future: in piazza anche le attiviste e gli attivisti di altri movimenti, come Extinction Rebellion, persone comuni e genitori con i bimbi.