Greta Thunberg, in piazza a Milano oltre 50 mila persone: il discorso e le foto
Le attiviste e gli attivisti di Fridays For Future sono tornati in piazza oggi, e con loro c’erano anche Greta Thunberg, Vanessa Nakate e diversi altri volti dell’attivismo internazionale.
“Siamo la generazione senza futuro”, scrive in una nota Fridays For Future, “che vive e vivrà sulla propria pelle gli effetti sempre più intensi della crisi climatica”.
Dopo essere partito come succede di solito da Largo Cairoli, l’enorme corteo non si è mosso verso il cuore del centro cittadino ma si è incamminato verso la zona di City Life.
Direzione: Milano Convention Centre, il centro dove proprio in queste ore i negoziati della PreCOP26 stanno riunendo leader e ministri provenienti da 50 paesi per parlare di clima e (si spera), dare una nuova spinta all’agenda dell’azione climatica verso il più grande summit della COP26, che a fine mese si aprirà nella città scozzese di Glasgow.
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“I governi decideranno sul nostro futuro in compagnia delle multinazionali del fossile”, accusano gli attivisti e le attiviste di Fridays For Future, poco convinti anche della recente iniziativa Youth4Climate, i cui lavori si sono aperti al Milano Convention Centre a partire dal 28 settembre e si sono chiusi ieri in un confronto tra i 400 giovani partecipanti e diversi leader globali. All’evento aveva preso parte anche Greta Thunberg, che fin dall’inaugurazione si era mostrata più che scettica nei confronti dell’iniziativa: “Selezionano giovani come noi facendo finta di ascoltarci, ma non è vero, non ci hanno mai ascoltato” , ha detto durante l’apertura dei lavori.
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Youth4Climate è “YouthWashing“, denuncia Fridays For Future: vogliono utilizzare i giovani “come vetrina”.
400 giovani sono stati selezionati dai governi stessi non per essere realmente ascoltati ma per “simulare” (cit Cingolani) una discussione sulle proposte per il futuro”. Leggiamo poi nel programma: ‘resilienza”, “ripresa economica”, “imprenditoria giovanile”, ecc. I potenti della terra vogliono a tutti i costi utilizzare come vetrina 400 giovani per pulire la faccia di chi è responsabile della situazione quasi irreversibile del nostro pianeta…
Questo #YouthWashing ci aiuterà a risolvere la crisi climatica? Spoiler: no.
Non possiamo più aspettare discussioni vuote e inutili: è tempo di ascoltare realmente la nostra voce, di chi lotta per il futuro contro chi cerca di togliercelo, per portare una conversione ecologica secondo giustizia climatica e sociale. A partire dalle scuole all’università fino alla ricerca bisogna investire per un radicale cambio di sistema, perché un altro mondo non è solo possibile ma è necessario e urgente!
Secondo quanto riferito dall’organizzazione dell’evento sarebbero state oltre 50 mila le persone che oggi hanno deciso di sfilare in strada al fianco di Fridays For Future e Greta Thunberg.
La manifestazione si è chiusa in piazzale Damiano Chiesa, a due passi dalla sede in cui erano in corso i lavori della PreCOP, dove è stato allestito un piccolo palco su cui si sono susseguiti diverse attiviste e attivisti per il clima, italiani e internazionali: tra loro anche alcuni dei giovani delegati che si trovavano a Milano per la Youth4Climate.
Anche Greta Thunberg ha preso la parola sul palco: ha detto che non possiamo più aspettarci che il cambiamento parta dalle istituzioni, dai leader che si stanno riunendo a Milano in questi giorni e che si troveranno poi a Glasgow per la COP26 a decidere del futuro del pianeta.
Il discorso di Greta Thunberg
I politici “fingono di avere la soluzione e di essere intenzionati a intraprendere delle azioni – ha detto Greta Thunberg -, ma noi conosciamo le loro bugie, conosciamo il loro bla bla bla, e siamo stanchi di tutto questo. Loro parlano di una emergenza climatica che è già qui e ora, una crisi esistenziale che sta già portando via vite e mezzi di sostentamento per innumerevoli persone in tutto il mondo, specie nelle zone più vulnerabili; una crisi climatica che nel tempo potrà solo peggiorare ulteriormente, e più tempo aspettiamo più causerà danni irreversibili”.
“Oggi siamo in strada perché sappiamo che il cambiamento verrà dalla strada, verrà da noi, non verrà dalle conferenze. La speranza non viene dal bla bla bla dei politici, dalle loro promesse vuote secondo cui andrà tutto bene. Loro dicono ‘fidatevi, stiamo facendo tutto il possibile’. Quella non è speranza. La speranza è questa, la speranza sono le persone, tutte insieme per realizzare un cambiamento. Abbiamo tutto il diritto di essere arrabbiati, abbiamo tutto il diritto di scendere nelle strade e chiedere un cambiamento. Perché un cambiamento non è solo possibile, è anche urgente e necessario. Ma sappiamo che è possibile, ed è per questo che siamo qui, per chiedere il cambiamento. Noi siamo il cambiamento, tutti insieme.
Quindi non fermiamoci mai, continuiamo a lottare finché non avremo finito”
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