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Progetto Posidonia: la pianta marina che può salvare il Mediterraneo

La collaborazione tra zeroCO2 e Worldrise per la prima attività di rigenerazione marina che avrà luogo in Sardegna

In occasione della Giornata Internazionale delle Foreste, il 21 marzo, è partito ufficialmente il progetto Posidonia nato da una collaborazione tra zeroCO2 e Worldrise. Si chiama Posidonia come la pianta subacquea e rappresenta la prima attività di rigenerazione marina che avrà luogo in Sardegna. Lo scopo del progetto è duplice: da un lato ripristinare un’area di 100 m² di Foresta Blu a Golfo Aranci con la piantagione di 2500 piante posidoniacee, dall’altro creare consapevolezza sull’importanza della salvaguardia degli ecosistemi marini e in particolar modo di questa pianta implementando un progetto educativo con le scuole elementari e medie del territorio.

Progetto Posidonia- Golfo Aranci

La Posidonia Oceanica è una pianta marina che cresce solo nel Mediterraneo, fondamentale per l’equilibrio ecologico costiero, la difesa e il mantenimento della biodiversità della fauna marina. Un ettaro di prateria può ospitare fino a 350 specie diverse di creature marine, residenti o migranti (circa il 20-25% di quelle mediterranee) offrendo rifugio e nutrimento a crostacei, pesci e a numerose altre categorie di elevata importanza ambientale ed economica; in più ogni giorno un m² di questa pianta può generare fino a 20 litri di ossigeno con la fotosintesi. Negli ultimi 50 anni purtroppo il 29% delle praterie è regredito: ogni m² che perdiamo causa l’erosione di circa 15 metri di litorale sabbioso. Questo degrado è causato principalmente dall’antropizzazione e dalle conseguenze ad essa legate come l’inquinamento, il sovra sfruttamento dei fondali, la pesca eccessiva e a strascico, l’ancoraggio e il riscaldamento globale.

Progetto Posidonia

Andrea Pesce, fondatore di zeroCO2, la startup italo-guatemalteca che sviluppa progetti di riforestazione ad alto impatto sociale in diverse regioni del mondo ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di collaborare con Worldrise in questo progetto innovativo, siamo convinti che la crisi climatica si sconfigga solo attraverso la collaborazione. L’ambiente marino genera tra il 50 e l’80% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo dell’anidride carbonica emessa nell’atmosfera.” La Presidente di Worldrise, onlus attiva nella conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino, Mariasole Bianco ha aggiunto: “Proteggerlo significa salvaguardare il nostro futuro e con questo progetto di riforestazione possiamo agire in maniera concreta sia per la tutela della biodiversità sia per la lotta alla crisi climatica“.

Progetto Posidonia

Durante questa settimana settimana zeroCO2 e Worldrise hanno portato avanti una serie di attività e appuntamenti che hanno coinvolto anche Philippe Cousteau Jr, nipote del noto esploratore oceanografo Jacques Cousteau e fondatore di EarthEcho International, organizzazione ambientalista no profit sviluppata per sostenere la nuova generazione attiva per la protezione dell’oceano. Ieri, giovedì 24 marzo, Philippe Cousteau Jr ha incontrato studenti e partner per il lancio ufficiale dell’inizio della messa a dimora delle piante che avrà ufficialmente luogo a maggio.

Progetto Posidonia

Le attività umane e il cambiamento climatico stanno distruggendo gli ecosistemi e la biodiversità marina. Gli oceani, come le foreste, sono la linfa vitale del Pianeta: ci donano il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbono il 30% dell’anidride carbonica in eccesso. Regolano il clima mondiale e sono un’importantissima fonte di cibo, energia e lavoro per milioni di persone. Secondo la FAO il Mar Mediterraneo è il più sovrasfruttato al mondo; la temperatura superficiale delle sue acque ha raggiunto recentemente il massimo storico di 31°C ed in alcune aree la concentrazione di microplastiche si avvicina ai 10 kg per km².

 

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Stefania Andriola

Lavoro in redazione da febbraio 2010. Mi piace definirmi “giornalista, scrittrice e viaggiatrice”. Adoro viaggiare, conoscere culture diverse; amo correre, andare in bicicletta, fare lunghe passeggiate ma anche leggere un buon libro. Al mattino mi sveglio sempre con un’idea: cercare di aggiungere ogni giorno un paragrafo nuovo e interessante al libro della mia vita e i viaggi riempiono le pagine che maggiormente amo. La meteorologia per me non è solo una scienza ma è una passione e un modo per ricordarmi quanto siamo impotenti di fronte alle forze della natura. Non possiamo chiudere gli occhi e dobbiamo pensare a dare il nostro contributo per salvaguardare il Pianeta. Bastano piccoli gesti.

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